Nuovi testimoni nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone che si celebra in appello a carico dei Mottola, Marco e i genitori Franco, maresciallo dei carabinieri allora in servizio alla caserma di Arce, e Annamaria, assolti in primo grado come il luogotenente Vincenzo Quatrale, accusato di concorso in omicidio, e l’appuntato Francesco Suprano, al quale si sarebbe contestato il favoreggiamento. Lo riporta Il Corriere della Sera, secondo cui la recente udienza, per l’accusa, avrebbe riportato in testa l’ipotesi di un depistaggio da parte di Mottola e avrebbe fatto riprendere quota al racconto del presunto avvistamento della ragazza da parte di Carmine Belli (una testimonianza che non sarebbe stata inizialmente ritenuta credibile, resa dall’uomo che finì in carcere imputato del delitto e poi fu assolto).
A ricalcare la versione sarebbe stata la nipote di quest’ultimo, Mariapia Fraioli, sentita per la prima volta in aula davanti alla Corte d’Assise d’appello di Roma: “Mio zio mi disse di averla vista la mattina precedente, intorno alle 10, litigare davanti al bar Chioppetelle. Lo invitai ad andare in caserma. Era sicuro che fosse lei, aveva pantaloni neri, maglietta rossa e una borsetta, e mi descrisse un ragazzo biondino della sua stessa altezza. La strattonava e lei piangeva“.
La testimonianza dell’ex fidanzata di Marco Mottola smentirebbe il suo racconto
Durante il processo, riporta RaiNews, sarebbe stata acquisita anche la testimonianza dell’ex fidanzata di Marco Mottola, Laura Ricci, all’epoca 17enne. Il suo racconto, secondo l’accusa capace di sgretolare l’alibi dell’imputato, riporterebbe ancora una volta a quel bar descritto da Belli e dalla nipote dello stesso: “Mi disse che al Chioppetelle poteva essere stato solo con me, ma io non potevo confermarlo perchè non c’ero”.
La donna avrebbe espresso quindi la sua convinzione di essere stata “usata e strumentalizzata” per fornire un alibi all’allora fidanzato, ma si sarebbe detta comunque sicura che non sarebbe stato capace di commettere un omicidio. Secondo quanto emerso, la prossima udienza, fissata per il 16 maggio, vedrà sul banco dei testimoni proprio del carrozziere Carmine Belli che, nelle prime fasi investigative sul delitto di Serena Mollicone, finì nel vortice delle accuse arrivando ad essere arrestato, processato e infine assolto in Cassazione.