Il caso Serena Mollicone è stato trattato ai microfoni di “Estate in Diretta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Roberta Capua e Gianluca Semprini e andata in onda nel pomeriggio di lunedì 18 luglio 2022. In studio sono intervenute la sorella Consuelo Mollicone, la cugina Gaia Fraioli e Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi. La prima, reggendo tra le mani l’istantanea di Serena, ha dichiarato: “Quella di venerdì 15 luglio è stata una giornata lunga e molto sofferta, soprattutto quando è stata rilasciata questa sentenza dolorosa e sofferta per noi familiari. Ci aspettavamo qualcosa di meglio per Serena e per mio padre, che purtroppo non c’è più”.
I Mottola (assolti) c’entrano qualcosa con la morte di Serena Mollicone, secondo la sua famiglia? La sorella Consuelo ha asserito: “Fin dall’inizio mio padre indicava questa come una pista per le indagini, anche perché hanno poi raccolto diverse informazioni proprio a partire dai primi giorni della scomparsa di mia sorella. Ci sono state lacune e mancanze da parte delle forze dell’ordine. Alla fine gli inquirenti hanno deciso di seguire questa pista e non altre, dunque c’erano già motivi logici. Noi tutti aspettiamo giustizia per lei. Tutte le persone che hanno conosciuto Serena la vogliono, perché dopo 20 anni stiamo ancora attendendo una risposta”.
SERENA MOLLICONE, PARLA MARIA TUZI: “SUPRANO ERA UN AMICO DI MIO PADRE, MI HA FATTO MALE SENTIRLO PARLARE CONTRO DI LUI IN AULA”
Le ha fatto eco la cugina di Serena, Gaia Fraioli: “Siamo ancora fiduciosi, crediamo nella giustizia. Nessuno ci ridarà indietro Serena, ma mio zio ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca della verità per sua figlia e noi ora non possiamo non continuare questa battaglia, perché Serena Mollicone merita giustizia. Rispettiamo la sentenza e tra 90 giorni leggeremo le motivazioni. Siamo persone corrette, ma sicuramente la verità verrà fuori oltre ogni ragionevole dubbio”.
Dal canto suo, Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino Tuzi, morto per via di un gesto anticonservativo probabilmente collegato al caso Serena Mollicone, ha spiegato: “La delusione per l’assoluzione degli imputati è stata veramente tanta. Non pensavamo che avrebbero accolto tutti quegli anni di condanna, ma qualcuno sì, le prove c’erano. In base a quanto abbiamo portato in aula, eravamo sicuri del verdetto. La rabbia è stata così forte che ho iniziato a urlare contro Francesco Suprano, uno degli imputati, collega e grandissimo amico di mio padre. Loro due avevano un buonissimo rapporto e so con certezza che mio papà ha tutelato questa persona fino alla fine, non ha mai parlato contro di lui. Mi ha fatto male quindi sentirlo in aula accusare una persona innocente come mio padre”.