“C’è la quasi certezza che Serena Mollicone si trovasse nella caserma dei carabinieri di Arce. E al 98% è lì che fu aggredita. Questa è la conclusione a cui siamo arrivati”: a dirlo è l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano, illustrando un modello matematico utilizzato per definire la causa della morte. L’ex comandante del Ris è stato ascoltato nel corso del processo d’appello per l’omicidio della 18enne di Arce come consulente delle parti civili. Serena, secondo quanto verificato dagli inquirenti, sarebbe morta per asfissia: la giovane fu ritrovata il 3 giugno nel bosco di Fontecupa, imbavagliata e legata a un albero.



In Aula, la criminologa Roberta Bruzzone ha sottolineato: “L’assassino non voleva che il corpo fosse spostato, volevano farla ritrovare vicino al luogo dell’ultimo avvistamento. Questa secondo me era l’ipotesi del depistaggio”. A seguire c’è stata l’udienza di quattro dei cinque imputati: i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano e poi il maresciallo Franco Mottola e il figlio Marco. Secondo il medico legale della difesa, il professor Saverio Potenza, il buco sulla porta della caserma non sarebbe invece compatibile con la statura di Serena. “La tesi difensiva continua a mantenere la sua importanza, nemmeno oggi sono usciti elementi nuovi” ha sottolineato Francesco Germani, difensore della famiglia Mottola.



Serena Mollicone, la prossima udienza il 30 gennaio

Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei carabinieri del Ris, ha spiegato in Aula – nel corso del processo d’appello per l’omicidio della giovane – che “l’ipotesi che Serena Mollicone fosse in caserma il 1° giugno del 2001, è pressoché certa, sul fatto che sia stata aggredita in caserma abbiamo la certezza al 98%, mentre che sia stata sbattuta contro la porta dell’alloggio abbiamo una percentuale relativa al 95%”. Le parole sono arrivate di fronte alla Corte d’Assise d’Appello, illustrando i calcoli matematici fatti per determinare le cause della morte della 18enne. L’ufficiale, consulente di parte della famiglia Mollicone, ha utilizzato un software nel quale sono stati inseriti gli elementi investigativi raccolti in questi anni. La prossima udienza si terrà il 30 gennaio.



Nell’udienza dei Ris svolta davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, a dicembre 2023, è emerso che Serena Mollicone non è stata uccisa nel bosco dove è stata ritrovata ma nell’appartamento della caserma dei carabinieri di Arce. Infatti le tracce di legno e di resina trovate sulla testa della ragazza non erano state contaminate dall’ambiente esterno dove è stato trovato il cadavere: questo perché la busta sulla testa, che le era stata messa, la sigillava. Le 139 tracce generiche, di cui 111 di pelle e bigattini, 23 di legno, 3 di legno e colla e 2 di resina, sono dunque “genuine”. L’arma del delitto sarebbe una porta.