Serena Rossi è stata la protagonista della puntata della vigilia di Natale di “Stories”, rubrica condotta su Sky Tg24 dal vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti. L’attrice, che recentemente abbiamo visto su Rai Uno nella seconda stagione di “Mina Settembre“, ha raccontato innanzitutto le sue origini: è nata a Napoli, nel quartiere Miano, ubicato tra Capodimonte e Scampia. Verso i tredici anni, poi, ha iniziato a cantare alle feste, ai matrimoni e in un pub a Sorrento, il sabato, con un amico chitarrista.



Il vero successo l’ha raggiunto con “Un posto al sole”: “È stato molto importante per me, mi ha dato la prima popolarità, l’indipendenza economica e lì ho conosciuto il mio compagno”, ha affermato Serena Rossi. Per poi aggiungere: “Oggi mi piace essere libera, passare dalla conduzione televisiva del venerdì sera di Rai Uno ai podcast. Mi piace proprio cambiare e avere davanti sfide che mi fanno paurissima, ma che mi gasano allo stesso tempo. Però ci sono cose che mi piacerebbe sperimentare”. In tal senso, l’attrice ha una passione per “X Factor“: “L’unica cosa che avevo chiesto alla mia agente era di fare la giudice, anche se forse non sono giusta per quel ruolo”.



SERENA ROSSI: “DIVENTARE MADRI? IO CREDO FERMAMENTE NELLA LIBERA SCELTA”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con Omar Schillaci, Serena Rossi ha rivelato che in “Beata te”, la nuova commedia di “Sky Original” che la vede protagonista, campeggia anche il delicato tema della maternità e dell’orologio biologico: “Siamo in un Paese in cui la procreazione assistita è legale solo per le coppie eterosessuali. Quindi, se sei single o se sei omosessuale, forse l’Arcangelo Gabriele è davvero l’unica possibilità che hai, se vuoi diventare mamma a un certo punto”.



Il punto è che “alcune donne sentono la maternità, altre no. Io credo fermamente nella libera scelta di ognuno di noi. Nel mio caso non pensavo a un figlio, ma in una relazione molto forte e molto stabile mi è venuto naturale”. Per Serena Rossi un figlio “è sempre un dono. Purtroppo le donne che lavorano e che sono anche mamme fanno più fatica. Spesso sento storie di donne che sono state proprio invitate a non diventare mamme oppure che sono state licenziate quando hanno detto di essere incinta. Anche a me l’avevano sconsigliato per la mia carriera che era in crescita. Però, devo dire che, da quando è arrivato Diego, il mio percorso ha preso decisamente il volo”.