“Voglio essere qui, ma ho problemi polmonari: essere in hotel con gli altri giocatori sarebbe stato un grosso rischio”. Serena Williams, parlando al corriere.it, racconta il suo torneo di Cincinnati: questa settimana il circuito del tennis mondiale è ripartito da uno dei tornei più prestigiosi e la ex numero 1, che aveva già giocato a Lexington perdendo incredibilmente contro Shelby Rogers, punta a questo appuntamento come trampolino di lancio per gli Us Open, per mettere definitivamente la parola fine all’inseguimento di Margaret Court e mettere in bacheca lo Slam numero 24. Tuttavia, sono tempi duri per tutti: a Flushing Meadows – dove si sta giocando anche il Western & Southern Open – il tabellone Wta sarà privo di sei delle prime 10 giocatrici al mondo, e anche tra gli uomini le defezioni saranno importanti (su tutti Rafa Nadal e Roger Federer). Il motivo è sempre quello: la paura del Coronavirus, che si intensifica ancor più pensando ai protocolli in vigore nei tornei di tennis che si stanno disputando nelle ultime settimane.



SERENA WILLIAMS: “NON VOGLIO AMMALARMI”

Il clima è surreale, tanto che non sono pochi coloro che sperano sia messo un asterisco di fianco ai nomi dei vincitori degli Us Open: a New York è stata creata una bolla che comporta la permanenza in un albergo dal quale non si può uscire se non per motivi di comprovata necessità. La possibilità di alloggiare altrove esiste, ma le ragioni per farlo devono essere ferree e l’intero importo dell’affitto deve essere sborsato personalmente. Una sistemazione simile l’ha voluta Novak Djokovic, che pare avere imparato la lezione: il numero 1 Atp era finito nell’occhio del ciclone (giustamente, aggiungiamo noi) per aver organizzato l’Adria Tour alla presenza del pubblico, con numerosi eventi paralleli e – così si è detto – senza troppi controlli sanitari. Qualche giorno fa Nole è tornato a tuonare per sostenere la posizione di Guido Pella e Hugo Dellien, isolati perché positivi; intanto il suo esempio lo ha seguito Serena Williams, che problemi ai polmoni li aveva avuti anche appena prima del parto (avvenuto nel 2017).



“Avevo bisogno di riposare la mente e voglio sapere dove vanno tutte le persone che incontro, voglio assicurarmi che siamo tutti all’interno di questa bolla gigante, attenendosi alla parola data”. Parole che magari possono suonare leggermente paranoica, ma dopo tutto stiamo parlando di giocatori professionisti e soprattutto siamo in linea con le norme sanitarie in atto in tutto il mondo; in più, la stessa Serena ha appunto fatto riferimento ai suoi problemi pregressi e vuole scongiurare una malattia. “Se mi dovessi ammalare, vorrei che l’infezione avvenisse con la forma più benigna: non si può certo biasimarla. A Cincinnati come detto sta giocando: è testa di serie numero 3, e farà il suo esordio contro l’olandese Arantxa Rus dopo aver goduto del bye al primo turno. Poi, sarà tempo di correre per il record di Slam vinti: sempre ovviamente nel rispetto delle norme anti-Coronavirus e della totale sicurezza, almeno tentativamente…

Leggi anche

Covid, aumento casi variante Xec in Italia: il nuovo sintomo? Perdita di appetito e...