Sergej Bubka, lo “zar del salto con l’asta” in Ucraina non è più considerato un eroe nazionale. L’olimpionico autore di 34 record del mondo è sospettato di essere un collaborazionista della Russia. In particolare, sarebbe indagato dall’intelligence di Kiev per aver fatto affari con gli occupanti di Donetsk. A riportare la notizia è il sito bihus.info, secondo cui l’azienda Mont Blanc dell’ex atleta avrebbe venduto carburante per 10mila euro agli occupanti russi. In seguito all’inchiesta giornalistica, i servizi segreti ucraini hanno deciso di aprire un’indagine. Il fratello di Sergej Bubka, Vasiliy, che è direttore delle sei pompe di benzina in Donbass tramite cui sarebbero avvenuti tali affari con gli occupanti, ora è sospettato di «assistenza a un’organizzazione terroristica».



I sospetti circolano da tempo, infatti a settembre Bubka aveva reagito con un video in cui sosteneva di aver «sempre lottato per l’Ucraina», aggiungendo che «ora una campagna sta cercando di distruggere la mia reputazione». Inoltre, Bubka aveva ricordato di non essere più tornato in Donbass dal 2014, quando c’è stata l’occupazione a est e l’annessione della Crimea da parte della Russia. «Non ho più potuto visitare la mia famiglia e non sono potuto andare neanche ai funerali di mia madre, quest’anno. Io non ho nulla a che fare con alcun business nei territori occupati».



MAHUCHUKH “BUBKA? NON FIRMO’ LA NOSTRA LETTERA”

Le notizie sono state smentite anche dal suo legale, l’avvocato Serhiy Yakimets, il quale parla di «distorsione della realtà e manipolazione». Ora Sergej Bubka minaccia una querela contro il sito ucraino, che però ha pubblicato dei documenti che dimostrerebbero le transazioni. La difesa di Bubka non convince l’Ucraina, che gli ha rimproverato una certa freddezza verso la sua terra d’origine martoriata dalla Russia. Ad esempio, la campionessa del mondo in carica di salto in alto Yaroslava Mahuchikh a Politico ha raccontato che «quando è cominciata la guerra, tutti gli atleti hanno collaborato e hanno aspettato una dichiarazione di Bubka. Era il minimo. Scrivemmo una lettera, ma lui non la firmò».



Ma non è finita qui. Gli atleti ucraini presero carta e penna e scrissero al Comitato olimpico chiedendo l’esclusione di Russia e Bielorussia dalle prossime Olimpiadi. Ma anche in quel caso Bubka, che da decenni risiede a Montecarlo, è rimasto in silenzio per diverso tempo, pur essendo un personaggio estremamente potente nel mondo dell’atletica e membro del Comitato olimpico.