Sì alla terza dose di vaccino: Sergio Abrignani non ha dubbi. Il membro del Comitato tecnico scientifico ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Repubblica e, come altri colleghi, s’è schierato al fianco di un ulteriore richiamo per contrastare la pandemia da Covid-19. L’immunologo dell’Università di Milano ha spiegato che prima sarà destinata alle persone fragili, cioè anziani e malati con problemi al sistema immunitario: «Potrebbe servire a dare un boost, cioè un potenziamento della risposta immunitaria, a chi ha già chiuso il ciclo».



Sergio Abrignani ha messo in risalto che la terza dose servirà contro le varianti esistenti, come la Delta, considerando che il farmaco copre al 90-95% dalle forme gravi e circa al 70-80% contro l’infezione: «Se per caso dovesse venire fuori in futuro una variante che sfugge e purtroppo dovesse prendere il sopravvento, allora sarà necessario fare un richiamo con un vaccino diverso, quindi non con il booster di cui parlavo prima».



SERGIO ABRIGNANI: “PANDEMIA POTREBBE DIVENTARE ENDEMIA”

Per la terza dose si useranno i vaccini a Rna messaggero, come Pfizer o Moderna, o quelli a proteina ricombinata come Novavax. Per chi ha fatto due dosi di Astrazeneca o una di J&J, Sergio Abrignani ha spiegato che si ricorrerà alla vaccinazione eterologa. Il volto del Cts ha rimarcato che si può aspettare ancora un po’ prima di fare le terze dosi, l’importante è arrivare all’80% di copertura.

Dopo un breve commento sul vaccino per gli under 12 – i test si concluderanno tra settembre e dicembre, forse anche prima – Sergio Abrignani ha tenuto a precisare un dettaglio: «La pandemia che stiamo ancora vivendo, se intensificheremo la campagna vaccinale, potrebbe presto diventare una gestibile endemia, cioè una situazione con un numero relativamente basso e costante di casi clinicamente rilevanti, cioè di ricoveri in terapia intensiva o morte, che non provocheranno ingolfamento delle strutture sanitarie».