Non ha senso parlare di richiamo annuale della vaccinazione anti-Covid, ma di un aggiornamento in base alle sue mutazioni: questo il parere di Sergio Abrignani. Intervistato da La Stampa, il professore ordinario di Immunologia all’Università Statale ha fatto il punto della situazione sull’emergenza epidemiologica e ha subito rimarcato: “Chi ha più di 60 e non è guarito o non si è vaccinato negli ultimi quattro-sei mesi dovrebbe fare una dose aggiornata ad Omicron 5, che sia la quarta o la quinta”.
Sergio Abrignani si è soffermato sulla variante Gryphon, passata dal 4 al 41 per cento negli Stati Uniti. L’esperto ha sottolineato che si tratta di una sottovariante di Omicron più competitiva delle altre, in grado di essere più contagiosa e di avere una maggiore capacità di sfuggire agli anticorpi neutralizzanti indotti dai primi vaccini: “Due vantaggi competitivi notevoli, anche se va notato che in Italia questa sottovariante circolerebbe da ottobre con risultati molto minori. Ora è da vedere cosa succederà e per questo è importante monitorare la situazione”.
SERGIO ABRIGNANI: “SCHILLACI? BUON SENSO”
Passando alla campagna vaccinale, Sergio Abrignani ha posto l’accento sulla stanchezza vaccinale registrata in tutto l’Occidente e sul paradosso che si muore di meno proprio grazie ai vaccini e che il 25-30% dei morti attuali avviene perché non ci si vaccina a sufficienza. Per quanto riguarda gli over 60, l’immunologo consiglia il vaccino bivalente che contiene l’Rna della Spike di Omicron 5: “Chi ha più di 60 anni e non è guarito o non si è vaccinato negli ultimi quattro-sei mesi dovrebbe fare una dose aggiornata ad Omicron 5, che sia la quarta o la quinta”. I farmaci disponibili riguardano la cura e non la prevenzione del virus, ha proseguito Abrignani: “Esiste una combinazione di anticorpi monoclonali efficace contro Omicron 5, che viene data ai pazienti a rischio di complicanze nei primi cinque giorni dalla diagnosi, e in alternativa si usano i farmaci antivirali”. L’esperto ha poi parlato del nuovo ministro della Salute, Schillaci: “Le circolazioni segnalano che la pandemia non è finita, che in certe situazioni servono ancora le mascherine e che i vaccini sono la risposta necessaria. Mi sembrano messaggi di buon senso”.