Sergio Assisi, chi è l’attore e carriera tra teatro, cinema e tv
Sergio Assisi, attore e regista del panorama televisivo e cinematografico italiano, sarà oggi pomeriggio ospite di Caterina Balivo a La volta buona, su Rai1. Classe 1972, l’attore di origine napoletana si è avvicinato al mondo dello spettacolo sin da bambino, realizzando racconti, sketch e debuttando a soli 16 anni con diversi spettacoli. Nel 1992 accede all’Accademia d’arte drammatica del Teatro Bellini di Napoli e, nello stesso anno, debutta a teatro nel George Dandin di Molière, spaziando poi tra tragedie, commedie classiche e non solo.
L’esordio al cinema è datato 1998 con il film Ferdinando e Carolina di Lina Wertmüller, mentre debutta in televisione due anni dopo, nel 2000, nella miniserie TV L’attentatuni – Il grande attentato. Ma sono numerosi i ruoli iconici interpretati sul piccolo schermo, come quello del barone Nicola di Conegliano nella fortunatissima serie Elisa di Rivombrosa 2. in tv ha anche recitato in serie come Purché finisca bene, Rimbocchiamoci le maniche, Una pallottola nel cuore con Gigi Proietti e L’allieva 3.
Sergio Assisi e la vita privata: la storia con Gabriella Pession e l’amore oggi
Oltre alla carriera professionale tra piccolo e grande schermo, cosa sappiamo della vita privata di Sergio Assisi? L’attore è sempre stato definito un Dongiovanni, non è sposato e non ha figli, ma tra le sue più importanti e chiacchierate storie d’amore c’è sicuramente quella con la collega attrice Gabriella Pession: i due sono stati insieme per diversi anni, per poi dirsi addio nel 2011.
“Sono anni che sono in grazia di Dio, senza una donna fissa – aveva raccontato Sergio Assisi in una vecchia intervista a Intimità nel 2016, parlando della sua vita privata – E non mi butterò in una storia finché non troverò qualcuno che mi faccia brillare gli occhi. Però l’amore non è un mio pensiero fisso, sono fatalista, sono aperto: se accade accade, mi dico“. E aveva aggiunto: “So che cosa non deve assolutamente avere la mia donna ideale. Mai e poi mai ora potrei stare accanto a qualcuno che anche minimamente ostacoli la mia libertà, di pensiero, di espressione, di movimento, di parola. Perché nemmeno io l’ho mai fatto“.