Sergio Bernal e l’amore per il flamenco

Sergio Bernal, ballerino spagnolo tra i più apprezzati al mondo, racconta la passione per la danza che ha alimentato sin da quando era bambino nel salotto di Oggi è un altro giorno nel corso della puntata del 27 gennaio. “Il flamenco non è solo un ballo, ma un momento di spiritualità” – racconta il ballerino a Serena Bortone. “Quando balli il flamenco lo devi fare con il cuore, con i sentimenti. Quando balli il flamenco devi parlare con la gente, conquistare il loro cuore”, aggiunge.



Data la tua bravura potevi fare solo il ballerino classico. Perchè hai scelto il flamenco?“, chiede la Bortone. “Ho iniziato la mia carriera quando avevo 4 anni e mi ha iscritto ad un corso di flamenco e se balli flamenco puoi ballare con tutto il mondo”, aggiunge (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Sergio Bernal, chi è il ballerino spagnolo

Sergio Bernal, uno dei più apprezzati ballerini del mondo, sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, venerdì 27 gennaio, di Oggi è un altro giorno. Il ballerino spagnolo si trova a Roma per il Gala Internazionale di Danza Les Étoiles sul palco della Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone. Nato a Madrid nel 1990, viene iscritto dalla madre, insieme al fratello gemello, a un corso di sevillana (danza tipica andalusa) all’età di quattro anni.

Nel 2002, a soli undici anni, viene ammesso al  Conservatorio Reale di Danza Mariemma di Madrid. Già primo ballerino della Compañía de Rafael Aguilar, nel 2012 entra a far parte del Ballet Nacional de España, dove nel 2016 è nominato primo ballerino. Nel 2019 fonda la sua compagnia, la Sergio Bernal Dance Company, insieme con il coreografo Ricardo Cue.

Sergio Bernal: unisce flamenco e danza classica

Sergio Bernal ha saputo fondere la passione per il flamenco con la tecnica e l’eleganza della danza classica: “Ho la fortuna, per quanto riguarda il mio fisico, di poter usare diversi linguaggi della danza. Ho avuto una certa elasticità, una capacità fisica, che mi permette di usare sia il balletto che il flamenco, che ho sempre amato perché sento che è l’espressione dell’anima, tocca il cuore. La cosa bella è riuscire ad unirli entrambi”, ha detto il ballerino spagnolo in diverse interviste. Il suo repertorio include “Farruca” de “Il cappello a tre punte” e “Puerta de Tierra” di Antonio Ruiz Soler, “Bolero 1830” di Mariemma (al secolo Guillermina Martinez Cabrejas), il ruolo di Don José in “Carmen” e il “Bolero” di Rafael Aguilar, “Niña de Fuego” di Angel Rodriguez, il “Bolero” di Paco Pozo, e “El último encuentro” e “Concierto Andaluz” di Ricardo Cue, entrambi con Lola Greco.