Sergio Cammariere, a L’Ora Solare, racconta la sua carriera e ripercorre uno dei più grandi riconoscimenti della sua vita: vedere interpretato un suo brano da Mina: “È una grande emozione. Mina è la più grande cantante italiana e considero questa sua interpretazione una sorta di premio alla carriera. Lei amava questa canzone e sapevamo nel nostro ambiente che prima o poi l’avrebbe incisa. Questa è la mia canzone più rappresentativa, quella che cantano tutti in coro quando suono nei concerti. Questa versione così delicata e struggente di Mina mi rincuora. Poi ha aggiunto una misura sia nella strofa che nell’inciso… È una versione particolare”.
Il cantante sta vivendo un momento magico: “La vita ti regala sorprese continue. Bisogna credere nei propri sogni, essere anche testardi a volte perché poi gli obiettivi si raggiungono. Quest’anno c’è un’interpretazione di cose. Il mio disco, l’interpretazione di Mina, il film con Pupi Avati… Tutto ciò è bello, mi fa condividere momenti di gioia”.
Sergio Cammariere: “Il primo pianoforte comprato a 17 anni”
A L’Ora Solare, Sergio Cammariere racconta come è nato l’amore per la musica: “Frequentavo la scuola elementare e mi sono trovato a far parte di un coro di voci bianche con 40 bambini. Lì ho testato il mio primo strumento, regalato da mio zio Michele. Da qui ho capito come afferrare le melodie con l’orecchio e da lì la geometria che c’è dietro le note. Poi ho continuato… Il primo pianoforte me lo sono comprato io a 17 anni. Io sono partito a Firenze per fare l’università ma ho iniziato a suonare”.
Le musiche di Cammariere ora saranno nel film di Pupi Avati “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”: “Frase per frase abbiamo costruito la melodia sul testo di Pupi. Io gli facevo sentire le applicazioni e piano piano andavamo avanti fin quando è nata una strofa intera e poi l’inciso. È una canzone evocativa che racconta gli anni descritti nel film, cinquant’anni di vita. È una colonna molto appropriata al film”.