Sergio Endrigo è stato abbandonato da tutti: a denunciarlo negli anni non solo la figlia Claudia. Anche Vincenzo Incenzo, cantautore, scrittore e regista italiano a cui l’amato musicista ha lasciato una canzone. Il suo ultimo disco, infatti, annovera “Altre emozioni”, una canzone scritta da Sergio Endrigo, a cui nell’ultimo periodo di vita non fu data la possibilità di esprimersi secondo Incenzo. “Non sono nemmeno stato invitato all’omaggio a Sergio, nonostante avessimo lavorato insieme e in quel periodo fossi stato praticamente l’unico a cercare di farlo esprimere perché lui non ha avuto più possibilità di farlo“, ha dichiarato ai microfoni di Tiscali nel giugno scorso.
“L’avevano abbandonato tutti e in maniera anche un po’ sbrigativa. Ma questo è un Paese che non ha rispetto per gli artisti arrivati a una certa età. O perlomeno per alcuni di loro. Abbiamo visto andare via così anche Umberto Bindi e Franco Califano“, ha aggiunto Vincenzo Incenzo su Sergio Endrigo. Quando l’ha conosciuto, il cantautore stava attraversando peraltro una fase complicata. “Aveva quasi perso l’udito ma aveva ancora tanta voglia di rimettersi in gioco“.
“SERGIO ENDRIGO IGNORATO DALLE CASE DISCOGRAFICHE”
La canzone “Altre emozioni”, dunque, è l’ultima scritta da Sergio Endrigo. Un lascito prezioso, affidato a Vincenzo Incenzo. “Devo dire che prima che lui se ne andasse è stato molto difficile far ascoltare questo brano alle case discografiche perché in tanti dicevano “ma lui ormai”, “ma questo, ma quello” salvo poi dopo la sua scomparsa partire con i coccodrilli e le compilation come sempre accade“.
Anche la figlia di Sergio Endrigo ha lamentato questa lontananza dell’industria musicale: “Nella gente e tra gli addetti ai lavori è sempre presente il ricordo di Sergio Endrigo, il vero problema sono le case discografiche che ad oggi non hanno ristampato nulla. Ci sono ep straordinari, come scrivo nel libro, che non sono mai stati stampati su cd. Pensa che su papa non è mai stata pubblicata una “Platinum collection” o un percorso mirato a valorizzare il suo patrimonio musicale. Se entri in un negozio e chiedi un opera di Sergio Endrigo oggi trovi qualche compilation trita e ritrita registrata male con i livelli di audio sbagliati, ci sono delle raccolte che reputo davvero inascoltabili… avendo i diritti sono loro che fanno il bello ed il cattivo tempo. Questo mi dispiace molto“, disse a DomaniPress.