Sergio Friscia sarà uno degli ospiti di Francesca Fialdini nella puntata di oggi di “Da noi…A ruota libera!“, il programma di Rai Uno che segue la Domenica In di Mara Venier. L’attore siciliano è un volto amato dal grande pubblico, che ha imparato a conoscerne i tratti comici e di allegria in particolare a Mezzogiorno in Famiglia, il programma di Michele Gualdì che fino alla scorsa stagione televisiva teneva compagnia agli italiani prima di pranzo su Rai Due. Tra le doti principali di Friscia, però, spicca però il suo essere poliedrico: attore di tv, ma anche di cinema, e poi spigliato conduttore radiofonico insieme ad Anna Pettinelli su Rds. Insomma, Friscia è un artista capace di interpretare diversi ruoli sulla scacchiera del mondo dello spettacolo. Ed è un uomo professionalmente appagato. Lo ha ammesso in un’intervista concessa qualche tempo fa a Tv, Sorrisi e Canzoni: “Ho il privilegio di poter vivere di quello che amo fare. E poi la grande fortuna di un pubblico che mi inonda di affetto“.



SERGIO FRISCIA: “IL MIO FOLLE PROVINO CON GIANNI BONCOMPAGNI”

Molto curioso l’aneddoto raccontato rispetto al suo primo provino, quello per Macao di Gianni Boncompagni che gli valse il grande salto nella tv che conta: “Nel 1997 feci il provino per “Macao” con Gianni Boncompagni. Lui si è seduto accanto a me e mi ha detto: “Quindi lei ha aperto un ristorante su Marte. Come si vive su Marte? Dopo un secondo di disorientamento ho capito che voleva che improvvisassi, ho tenuto il gioco e ho iniziato a inventare. È stato un provino folle ed è partito tutto da lì. Oggi festeggio i 30 anni di carriera“. Friscia in questi anni si è ritagliato anche un ruolo importante nel tg satirico di Antonio Ricci a Striscia la Notizia: “C’è gente che mi scambia per il vero Grillo e io non so mai cosa dire per non deluderla. Mi diverto perché ho le notizie del giorno e su quelle faccio le domande ai politici. Poi, in base alle risposte, improvviso“. Friscia è ormai un personaggio amatissimo dal pubblico. Lui se lo spiega così: “Sono sempre me stesso. Sul lavoro sono esattamente come nella vita. I miei genitori mi hanno insegnato a guadagnarmi le cose facendo piccoli passi, con fatica e impegno. E c’è una cosa che, in questo mestiere fatto di alti e di bassi, di periodi anche bui e di porte in faccia, mi ha sempre aiutato. È una cosa che ripetiamo quando insegniamo karate ai bambini: in gara non esiste la sconfitta: una volta vinci, una volta impari“. Difficile dargli torto…

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