Sergio Japino, chi è l’ex compagno di Raffaella Carrà: il sodalizio artistico
Sergio Japino non è solo l’ex compagno di Raffaella Carrà, ma è stato anche uno dei suoi più grandi amici, una vera e propria colonna portante nella vita dell’indimenticata diva. Nato a Ventotene, classe 1952, Japino si è formato in carriera come regista e autore televisivo, ma i suoi primi passi li ha mossi nella danza e come coreografo. Inizialmente formatosi come ballerino, ha successivamente intrapreso una carriera sul piccolo schermo nei primi anni ’80 come coreografo dei programmi Fantastico 3 e Pronto, Raffaella?
E, proprio in quegli anni, strinse il sodalizio artistico con la Carrà poi durato fino alla morte della cantante. Entrambi collaborarono per numerose produzioni televisive di Raffaella e, oltre al sodalizio professionale, i due strinsero anche una relazione sentimentale, che si concluse alla fine degli anni ’90 pur conservando successivamente un rapporto speciale. Regista, coreografo e coautore della Carrà, tra i programmi che hanno fatto il suo successo spiccano Raffaella Carrà Show, Benvenuta Raffaella, Fantastico 12 e i mitici Carràmba! che sorpresa e Carràmba! che fortuna.
Sergio Japino, ex compagno di Raffaella Carrà: “Ci siamo guardati negli occhi e…“
Sergio Japino, ex compagno di Raffaella Carrà, nonostante la rottura della relazione sentimentale è sempre stato una figura portante nella vita della cantante. I due hanno coltivato un rapporto speciale e hanno continuato a collaborare a livello professionale sino all’ultimo. Da citare, per esempio, il programma del 2019 A raccontare comincia tu, di cui è stato regista. E fu proprio lui a comunicare la morte della Carrà nel 2021, per una malattia tenuta segreta e di cui lui era uno dei pochi a conoscenza.
Ma come si conobbero il coreografo e la showgirl? A raccontarlo in una vecchia intervista a Tv Sorrisi e Canzoni è lo stesso Japino, che rivelò come galeotto fu il set del programma Millemilioni del 1981: “Facevo pure il ballerino ma un po’ meno, perché dovevo guardare gli altri e insegnare loro i movimenti“. E aggiunse: “Facevo con lei un romantico passo a due per insegnarlo a un altro. Accadde lì: ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla“.