Sergio Japino carriera e relazione con Raffaella Carrà
Sergio Japino, classe 1952, è un regista, autore televisivo, coreografo ed ex ballerino italiano. Inizia la sua carriera sotto i riflettori della Rai, negli anni ’80, come coreografo per Fantastico 3 e per Pronto Raffaella. Japino era stato sposato e dalla sua relazione era nata la figlia Jessica, nel corso della sua carriera però lui e la moglie si sono separati. Sergio inizia a lavorare a stretto contatto con Raffaella Carrà, come coreografo nella maggior parte dei programmi della showgirl e poi come regista nel 2019 al programma di Rai 3: “A raccontare comincia tu”, condotto proprio da Raffaella.
I due non sono stati solo una coppia nel lavoro ma anche nell’amore, hanno avuto una relazione per ben 17 anni, non sono mai stati sposati e non hanno avuto figli ma la loro relazione, terminata alla fine degli anni ’90 è stata molto importante per entrambi, che comunque sono rimasti in buoni rapporti e hanno continuato a lavorare insieme. Quando si sono lasciati, Raffaella Carrà aveva rilasciato un’intervista a “Tv Sorrisi e Canzoni”: “Lui è più giovane di me (dieci anni meno), capiva e amava le stesse cose mie. C’era un rapporto più giocoso, che poi è diventato amore, e poi per scelte diverse è finito. Ma siamo in ottimi rapporti perché il bene non muore mai”.
Sergio Japino e la morte di Raffaella Carrà
Sergio Japino è sempre stato al fianco di Raffaella ed è sempre stato una delle persone più importanti per lei, tanto che era l’unico a sapere che la cantante soffriva di cancro ai polmoni. La notizia della morte di Raffaella Carrà aveva sconvolto tutti, lui era uno dei pochi che invece era “preparato” alla vicenda drammatica. Fu lui stesso ad annunciare la sua morte: “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.
Prima di morire, Raffaella era “scomparsa” per mesi dai riflettori e sempre il compagno Sergio Japino aveva dichiarato: “Era una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei”. Poi Japino aveva anche rimarcato il fatto che Raffaella fosse una donna molto umile, che negli ultimi momenti di vita aveva solo detto di volere una bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri.