Sergio Leone, la triste morte nel 1989
Orgoglio italiano riferito al mondo del cinema, presente nell’olimpo dei più grandi registi e sceneggiatori non solo nostrani ma dal punto di vista internazionale. Il 30 aprile del 1989 è morto Sergio Leone, maestro indiscusso del cinema western ma che nel tempo ha saputo declinare la proprio arte attraverso innumerevoli generi, personaggi e storie che veicolati dal grande schermo hanno scritto pagine inestimabili per la cultura cinematografica mondiale.
La morte di Sergio Leone, nonostante i tanti anni da quel triste evento, continua ad essere caratterizzata da un vuoto che difficilmente potrà mai essere colmato dal punto di vista artistico. La sua scomparsa ovviamente colpì profondamente non solo il contesto professionale e gli addetti ai lavori, ma anche i suoi affetti più cari. Il regista venne infatti strappato alla vita in maniera improvvisa, senza che vi fossero avvisaglie di una situazione in bilico.
Sergio Leone, l’opera rimasta incompiuta a causa della morte per arresto cardiaco
Aveva solo 60 anni Sergio Leone quando morì ancora nel pieno della sua attività cinematografica; rimase infatti incompiuto un progetto per il grande schermo che avrebbe dovuto riguardare il contesto dell’assedio di Leningrado con al centro una toccante storia d’amore. Il maestro del cinema western non poté dunque ultimare quella pellicola che sicuramente avrebbe ancora una volta impressionato l’industria cinematografica e gli appassionati.
Sergio Leone è attualmente sepolto – come racconta il Corriere della Sera – nel cimitero di Pratica di Mare, a Pomezia. Iconica la frase posta come epigrafe e che appare come un manifesto della sua immensa carriera, oltre che come tributo eloquente utilizzando poche ma incisive parole: “C’era una volta, c’è, ci sarà sempre”.