Dici Ennio Morricone e immediatamente, come in un montaggio delle attrazioni di Ėjzenštejn, ecco che nel fotogramma successivo compare Sergio Leone: nella serata che celebra, a due anni di distanza dalla scomparsa, il compositore e direttore d’orchestra romano (con la riproposizione del concerto-tributo del trio de “Il Volo” del novembre 2021 dall’Arena di Verona) la memoria non può non correre alle centinaia di colonne sonore scritte dal genio capitolino ma pure allo storico sodalizio -più unico che raro nella storia del cinema- assieme al quasi coetaneo e concittadino, padre degli spaghetti western. Ma andiamo con ordine e cominciamo da…



…dai banchi di scuola. Ebbene sì perché il forte legame professionale e di amicizia tra Ennio Morricone e Sergio Leone era cominciato tanti anni fa. Con un solo anno di differenza (il compositore era più grande anche se a mancare prima prematuramente è stato il regista nel lontano 1989), i due si frequentavano sin dai tempi delle elementari: “Ennio? Per me è come un fratello, e sa sempre cosa voglio… anzi a volte deve farsi un po’ violentare da me” aveva scherzato Leone una volta nel corso di un’intervista, parlando della ‘genesi’ del loro rapporto. Il regista tuttavia più di una volta aveva candidamente ammesso di non amare la musica nella visione del proprio cinema: una poetica tuttavia che Morricone stravolse tanto che Sergio in seguito arrivò a dire che “la sua musica mi è indispensabile”.



ENNIO MORRICONE E SERGIO LEONE: STORIA DI UN SODALIZIO UMANO E ARTISTICO CHE…

La motivazione la fornisce lo stesso Leone nel prosieguo di quella intervista, rimasta memorabile dal momento che spiega a fondo le ragioni del successo del loro sodalizio ma pure la vicinanza umana tra due artisti che, partendo da Roma, hanno conquistato il mondo intero. “La musica è indispensabile, perché i miei film potrebbero anche essere muti, il dialogo conta relativamente e quindi la musica sottolinea azioni e sentimenti più del dialogo” aveva spiegato Leone, rivelando che nelle sue ultime pellicole aveva fatto scrivere ad Ennio la musica ancora prima di girare, come se fosse un “elemento della stessa sceneggiatura”.



Inoltre pare che questo metodo di lavoro della premiata ditta Leone-Morricone abbia ispirato nientemeno che Stanley Kubrick. “Una volta mi telefonò e mi disse ‘’Mi spiega perché di tutti i dischi che ho di Morricone mi piace solo la musica che ha fatto per i suoi film?’…” ha rivelato Leone, scherzando e poi aggiungendo qualche dettaglio del loro meticoloso lavoro. “A lui lo facevo lavorare sul serio, gli spiegavo per bene cosa volevo… Ma a volte ero capace di buttare via anche una decina di temi bellissimi prima di scegliere quello giusto!”. Il resto, con la prima colonna sonora scritta da Morricone per lui (“Per un pugno di dollari”, 1964) è storia nota: un ‘amore’ che durerà quasi vent’anni, fino al 1984 con quell’altro capolavoro che è “C’era una volta in America”, un film ‘larger than life’ e che, grazie anche alla colonna sonora, è riduttivo catalogare in un genere solo.