Sergio Leone è stato uno dei registi più prolifici della storia del cinema italiano. Fitta la sua collaborazione con Ennio Morricone, celebre compositore romano scomparso il 6 luglio 2020 e protagonista questa sera dell’omaggio Il Volo – Tributo a Ennio Morricone in onda a partire dalle 21.25 su Rai1. Leone e Morricone si conobbero tra i banchi di scuola. Entrambi studiarono dai lasalliani, dove strinsero un’importante amicizia sfociata poi in una densa attività di aiuto reciproco e partecipazione l’uno alle attività dell’altro. Non fosse stato per Ennio, Sergio, probabilmente, non sarebbe mai emerso. Lo stesso si può dire di Ennio, che iniziò a farsi conoscere proprio grazie alle prime composizioni realizzate per i film di Leone. La prima in assoluto fu quella di Per un pugno di dollari, nel 1964, film appartenente alla cosiddetta ‘trilogia del dollaro’ che comprende anche Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo.
Sergio Leone: “Ennio Morricone come un fratello per me”
I titoli citati, oltre ovviamente a C’era una volta il West, Giù la testa e C’era una volta in America hanno contribuito in maniera preminente alla rinascita dei generi western, spaghetti-western e gangster movie. In carriera, Sergio Leone non diresse tantissimi film; eppure, tra le pellicole più memorabili uscite tra gli anni Sessanta e Settanta, si annoverano proprio le sue. Il merito è senza dubbio anche di Ennio Morricone, che con il suo lavoro musicale fece sì che alcune delle scene entrassero a far parte dell’immaginario collettivo degli italiani dell’epoca. Per sua stessa ammissione, le musiche di Morricone erano indispensabili per il buon successo dei film: “La musica di Morricone mi è indispensabile”, si legge nelle dichiarazioni del regista riportate dall’Agi. “Ennio è mio amico dai tempi delle elementari, è come un fratello, e sa cosa voglio, a volte deve anzi farsi un po’ violentare da me. La musica è indispensabile, perché i miei film potrebbero anche essere muti, il dialogo conta relativamente e quindi la musica sottolinea azioni e sentimenti più del dialogo. Negli ultimi film gli ho fatto scrivere la musica prima di girare proprio come un elemento della sceneggiatura”.
Il successo della coppia Sergio Leone ed Ennio Morricone
Prima di firmare il capolavoro del Tema di Deborah, contenuto nella colonna sonora di C’era una volta in America, Ennio Morricone debuttò sotto pseudonimo. La casa di produzione Jolly Film di Papi e Colombo, infatti, riteneva che nomi americani avrebbero potuto rendere più credibile un film western: “Scelsi Bob Robertson, che significa ‘il figlio di Roberto Roberti’ e così facendo dedicai il film a mio padre. Volontè diventò John Wells e Ennio Morricone fu Dan Savio. Ma la cosa davvero buffa accade anni dopo, quando, in seguito al successo dei miei western, ci furono dei casi di registi americani che porsero uno pseudonimo italiano”.