CAPODANNO 2025 CON “PACE”, “SPERANZA”, “LIBERTÀ” E “DIGNITÀ”: COSA HA DETTO IL PRESIDENTE MATTARELLA NEL DISCORSO DI FINE ANNO
Da Cecilia Sala a Sammy Basso, da Giulia Cecchettin ai bambini di Gaza, invocando la speranza di pace – con il Giubileo di Papa Francesco – e parlando di giovani e realtà dignitosa: di questo e molto altro si forma il discorso di fine anno del Presidente Mattarella, appena concluso nella diretta video a reti unificate per gli auguri istituzionali al popolo italiano. Il messaggio di Capodanno 2025 va dritto al punto nella parte iniziale dedicata al tema della pace, davanti allo strazio delle guerre e alla morte di civili innocenti, specie bambini: «La pace non è sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce ed è come mai urgente», riflette il Presidente della Repubblica nel suo decimo messaggio di Capodanno da quando è in carica, un assoluto record superando il suo predecessore Giorgio Napolitano (che si fermò a 9 discorsi di fine anno).
Il Quirinale chiede a gran voce la liberazione della giornalista Cecilia Sala, imprigionata senza alcuna vera accusa in Iran: dagli innocenti rapiti da Hamas ai morti di Gaza, la guerra in Medio Oriente – così come quella in Ucraina – «fanno gridare all’urgenza di pace». Plaudendo alle iniziative del Governo italiano nella Presidenza G7, Mattarella nel suo discorso di fine anno indica la via della pace come «rispetto dei diritti umani, diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità». Richiamando poi al Giubileo della Chiesa, il Presidente della Repubblica ringrazia il Papa per far risuonare nel mondo il richiamo alla speranza: «Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà». Serve recuperare il senso di convivenza civile comune, dal fronte internazionale fino ai temi della politica più nostrana: Mattarella cita il problema dei salari, pur lodando i dati importanti dell’occupazione lavorativa (così come positivi sono gli spunti del turismo per il 2024 appena chiuso).
Il messaggio di fine anno si rivolge poi ai giovani e tutti coloro che cooperano per una società migliore priva di violenze e soprusi: è invece preoccupante «il diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo». Serve maggiore rispetto per tutti, per la vita e per i diritti, per la solidarietà e i temi fondanti della Costituzione, nell’anno che porterà agli 80 anni dalla liberazione dai totalitarismi: richiamando l’importanza di non abbandonare i detenuti alle condizioni pessime di alcune carceri, il messaggio del Presidente della Repubblica è volto a cogliere il tema della speranza, «la speranza siamo noi e il nostro impegno», ha concluso al termine dei quasi 17 minuti di discorso di fine anno 2024. Mattarella per questo ha citato le parole di Sammy Basso nel suo commosso testamento pubblico, «insegna a vivere una vita piena oltre ogni difficoltà», non tacendo problemi e richiamando alla speranza e alla dignità di tutti. Qui il testo integrale del discorso di fine anno del Presidente Mattarella
I TEMI DEL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Sta per cominciare in questi minuti il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e non può che essere segnato in molti passaggi dalle emergenze globali che vedono l’Italia spesso in prima fila e non solo per motivi “positivi”: dalle anticipazioni filtrate dal Quirinale, emergono diversi passaggi nel messaggio di Capodanno 2025 che potrebbero trattare la situazione in Medio Oriente, le tragiche morti dei bombardamenti israeliani a Gaza (oltre che gli indegni attacchi di Hamas), così come possibile il riferimento alla giornalista Cecilia Sala arrestata senza motivo effettivo in Iran.
Dalla guerra internazionale al problema dell’economia, con la questione dei salari al centro dell’agenda del Quirinale così come del Parlamento per il prossimo importante anno 2025 ormai imminente: un riferimento è atteso ai giovani e ai disagi forti che vivono in molte aree del Paese sarà un altro caposaldo del messaggio di fine anno del Presidente Mattarella, con un richiamo al rispetto della vita, dei diritti e del lavoro. Non mancano poi i riferimenti al Giubileo della Chiesa Cattolica appena inaugurato da Papa Francesco, con il tema della speranza e della pace che tornano come temi dirimenti anche del messaggio di Capodanno dal Quirinale.
DISCORSO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA: COME SEGUIRLO IN DIRETTA TV E VIDEO STREAMING LIVE
Dieci anni di Presidenza con la tradizione del discorso di fine anno che per Sergio Mattarella ha – messaggio dopo messaggio – rinsaldato la fiducia e l’affetto della popolazione italiana: in quello che è pur sempre un discorso ricco di retorica e buoni propositi, il messaggio di Capodanno 2025 che si appresta a presentare all’Italia intera è un resoconto completo dell’andamento politico del 2024 appena concluso, rilanciando i temi e le aspettative per il nuovo anno in arrivo.
E così si rinnova l’appuntamento anche per oggi 31 dicembre 2024 alle ore 20.30, in diretta tv a reti unificate, il discorso di fine anno del Presidente ella Repubblica per poter rilanciare gli auguri di buon Capodanno 2025 a tutti gli italiani, puntando alcuni dei temi che poi torneranno di stretta attualità politica italiana e internazionale già dai prossimi mesi. A poche ore dai festeggiamenti nelle case e nelle piazze del Paese, il discorso del Presidente Mattarella è possibile ovviamente seguirlo in diretta tv su tutti i canali nazionali Rai, Mediaset e La7, ma è pur sempre utilizzabile la diretta video streaming del canale YouTube del Quirinale (oltre agli streaming di RaiPlay, Infinity Mediaset e le reti all-news come SkyTg24, TgCom24 e RaiNews24).
LE ANTICIPAZIONI SUL MESSAGGIO DI FINE ANNO DI MATTARELLA: GUERRE, GIUSTIZIA, PARLAMENTO E…
Tra i vari temi all’attenzione del Presidente della Repubblica per il suo discorso di fine anno a breve lanciato in diretta video tv nazionale trovano spazio ovviamente alcune problematiche tutte italiane, con però lo sguardo aperto alle tensioni e scenari internazionali che non fanno per il momento sperare in un 2025 più “sereno”. Lo scontro tra politica e parte della magistratura in questo 2024 sarà probabilmente uno dei punti toccati dal Capo dello Stato nel suo messaggio di Capodanno, anche se permarrà l’equidistanza equilibrata tipica dell’occasione.
Piuttosto, i temi caldi di lavoro, sanità ed economia verranno certamente riproposti dal Presidente Mattarella in un accorato appello a tutto il Parlamento affinché si possa fare sempre di più nel sostenere le parti più fragili e bisognose della società: come ha del resto già elencato negli auguri istituzionali alle cariche dello Stato lo scorso 17 dicembre al Quirinale, il Presidente della Repubblica confida in un nuovo anno di pace e serenità senza però far finta che non vi siano scenari internazionali molto preoccupanti all’orizzonte. È in questi casi che occorre un’unità e un dialogo a cui il Presidente Mattarella si appellerà nel suo discorso di fine anno: «Abituandosi a convivere con l’odio si rischia di diffonderlo. Qualcosa è già cambiato. Credo che possa essere reale un nesso tra quei sentimenti e il crescere della violenza intorno a noi», ha detto il Capo dello Stato negli auguri per il 2025 riferendosi al periodo di guerre e violenze che non fa che esacerbare gli animi di tutti. Serve la forza del dialogo, le ragioni della pace e della civile convivenza, ma serve anche proseguire nel solco interpretato dal Governo in questo 2024 di reggenza del G7: «Non possiamo tornare indietro, non possiamo rassegnarci al disordine e al conflitto permanente. La pace e la cooperazione sono sempre possibili». Sono solo alcuni ovviamente dei temi che il Presidente della Repubblica potrà inserire all’interno del messaggio di Capodanno al solito ricco di spunti e riferimenti, con un “pizzico” di originalità che negli ultimi 10 discorsi di fine anno Mattarella ha saputo interpretare.
IL VIDEO MESSAGGIO DI CAPODANNO 2024, COSA DISSE IL PRESIDENTE MATTARELLA ALLA NAZIONE
Sono passati sì 12 mesi ma i temi chiave pronunciati nel discorso di fine anno 2023 del Presidente Mattarella non si discosteranno di molto da quelli attuali: il problema delle guerre, le violenze in diverse parti del mondo, un’Europa che deve tornare a crescere ed essere più competitiva, una maggiore serenità nel dialogo maggioranza-opposizione e i problemi abissali di sanità, lavoro ed economia. Certo, la vittoria di Trump negli USA e l’esacerbarsi delle tensioni in Medio Oriente rendono a livello globale il prossimo 2025 assai più imprevedibile di quanto già non sia stato “l’anno delle elezioni” appena passato: Stati Uniti, Europa, Cina (per quanto possano considerarsi vere elezioni, ndr) hanno visto un deciso aumentare del sentimento popolare contro i temi “tradizionali”, con una richiesta globale di cambiamento e maggior aderenza ai problemi dei cittadini.
Un anno fa nel suo messaggio di Capodanno il Presidente della Repubblica aveva parlato dei giovani e della cultura di pace che risulta sempre più urgente: contro le violenze di genere («l’amore non è un possesso ma un dono», e contro la spirale di guerra globale che si andava innestando già 12 mesi fa. Nel discorso di fine anno 2023 Mattarella aveva invitato gli italiani ad non farsi vincere dalla rassegnazione, confidando negli strumenti contro l’indifferenza sociale, politica ed economica: unendosi agli appelli di pace di Papa Francesco, il Presidente dal Quirinale pose l’accento sul parlare di pace non con “buonismo” ma con il realismo utile a districare l’ingarbugliata situazione internazionale. Non si facciano solo tacere le armi, serve anche quella «cultura di pace e di dialogo» utili per non ripiombare nella spirale di violenza ormai quotidiana. Nel suo appello finale Mattarella citò ancora il Santo Padre considerando la cultura moderna dello “scarto” responsabile di atroci disuguaglianze e ferite per i giovani di oggi (e non solo): «democrazia si nutre prima di tutto della capacità di ascoltare. Occorre coraggio per ascoltare. E vedere, senza filtri, situazioni spesso ignorate».