IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

«Questa sera ci stiamo preparando a festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Nella consueta speranza che si aprano giorni positivi e rassicuranti»: si apre così il nono messaggio di fine anno per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (qui il testo integrale, ndr), con la consueta diretta tv a reti unificate per lanciare il saluto sul nuovo anno che arriva a tutti gli italiani impegnati nei festeggiamenti. «Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme. E, insieme, nuove opportunità. Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella società, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana», sottolinea il Capo dello Stato puntando come primo punto centrale del suo discorso di Capodanno proprio sulla “violenza”, a cominciare dalle guerre. «Le devastazioni che vediamo nell’Ucraina, invasa dalla Russia, per sottometterla e annetterla», spiega Mattarella elencando poi anche «l’orribile ferocia terroristica del 7 ottobre scorso di Hamas contro centinaia di inermi bambini, donne, uomini, anziani d’Israele. Ignobile oltre ogni termine, nella sua disumanità». Il tutto, senza dimenticare la reazione di Israele «con un’azione militare che provoca anche migliaia di vittime civili e costringe, a Gaza, moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case, respinti da tutti».



La guerra per il Presidente della Repubblica genera odio e tale odio durerà per molto tempo ancora se non si pone fine a tali conflitti: «La guerra è frutto del rifiuto di riconoscersi tra persone e popoli come uguali. Dotati di pari dignità. Per affermare, invece, con il pretesto del proprio interesse nazionale, un principio di diseguaglianza. […] Vite spezzate, famiglie distrutte. Una generazione perduta.  E tutto questo accade vicino a noi. Nel cuore dell’Europa. Sulle rive del Mediterraneo». Per il Presidente Mattarella, la guerra non nasce da sola e per questo occorre sempre più «fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace. Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità». Certo, non basta parlare di pace per farla, sottolinea il messaggio di fine anno del Capo dello Stato: «Occorre che venga perseguita dalla volontà dei governi. Anzitutto, di quelli che hanno scatenato i conflitti.  Ma impegnarsi per la pace significa considerare queste guerre una eccezione da rimuovere; e non la regola del prossimo futuro. Volere la pace non è neutralità; o, peggio, indifferenza, rispetto a ciò che accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole». Volere la pace, dice Mattarella, significa respingere ogni giorno la logica di una competizione permanente tra gli Stati: «non si può solo far tacere le armi», continua, «Costruirla significa, prima di tutto, educare alla pace. Coltivarne la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera».



LA PACE E LE VIOLENZE: L’APPELLO AI GIOVANI “SULL’AMORE CHE NON È EGOISMO”

Dalla pace nel mondo alla pace dei cuori, ad un vivere insieme che sia sempre più comunità: così prosegue la seconda parte del discorso di fine anno del Presidente Sergio Mattarella: «Pace, nel senso di vivere bene insieme. Rispettandosi, riconoscendo le ragioni dell’altro. Consapevoli che la libertà degli altri completa la nostra libertà. Vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese. Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualità. Piuttosto che il valore di quanto vi è in comune; sviluppando confronto e dialogo. La violenza, penso a quella più odiosa sulle donne». Il Presidente della Repubblica si rivolge ai giovani con parole semplici invocando l’appello contro la violenza: «l’amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso orgoglio. L’amore – quello vero – è ben più che rispetto: è dono, gratuità, sensibilità». Il messaggio di Capodanno 2024 punta poi sulla volontà di aiutare i giovani a coltivare un clima di pace contro indifferenza, abbandono e rabbia: «Queste modalità aggravano la difficoltà di occuparsi efficacemente dei problemi e delle emergenze che, cittadini e famiglie, devono affrontare, giorno per giorno».



Dalla crisi del lavoro, alla scarsa sicurezza, dalle differenze di retribuzioni inique fino alle difficoltà nel diritto alle cure sanitarie per tutti, «Con liste d’attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi». Lo Stato, chiarisce il Capo dello Stato nel discorso di fine anno, deve garantire la sicurezza a chiunque ci vive: «Rispetto allo scenario in cui ci muoviamo, i giovani si sentono fuori posto. Disorientati, se non estranei a un mondo che non possono comprendere; e di cui non condividono andamento e comportamenti. Un disorientamento che nasce dal vedere un mondo che disconosce le loro attese. Debole nel contrastare una crisi ambientale sempre più minacciosa. Incapace di unirsi nel nome di uno sviluppo globale». Sottolineando la grandezza della Costituzione italiana, il Presidente Mattarella invoca la centralità dei diritti umani: «Occorre coraggio per ascoltare. E vedere – senza filtri – situazioni spesso ignorate; che ci pongono di fronte a una realtà a volte difficile da accettare e affrontare. Come quella di tante persone che vivono una condizione di estrema vulnerabilità e fragilità; rimasti isolati». In una società pervasa da quella “cultura dello scarto”, così efficacemente definita da Papa Francesco e ricordata da Mattarella nel suo discorso di Capodanno: al Pontefice «rivolgo un saluto e gli auguri più grandi. E che ringrazio per il suo instancabile Magistero». Affermare i diritti si esplica poi in diverse modalità, continua il Presidente: dall’ascolto degli anziani alle esigenze degli studente, fino alla parità tra donne e uomini e al «non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti». Sul finire del discorso di fine anno, Mattarella tratta il tema centrale per il futuro dell’intelligenza artificiale: «La tecnologia ha sempre cambiato gli assetti economici e sociali. Adesso, con l’intelligenza artificiale che si autoalimenta, sta generando un progresso inarrestabile. Destinato a modificare profondamente le nostre abitudini professionali, sociali, relazionali». Mattarella invoca una tecnologia che resti sempre il più umana possibile: «Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioè, iscritta dentro quella tradizione di civiltà che vede, nella persona – e nella sua dignità – il pilastro irrinunziabile». In chiusura un importante appello alla democrazia e al primo esercizio di libertà che una democrazia dona ai propri cittadini, ovvero la libertà di voto: «Per definire la strada da percorrere,  è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social.  Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà».

Ascoltare, partecipare, contribuire (anche fiscalmente con le tasse, con rinnovato appello contro l’evasione che ostacola la rimozione del debito pubblico) alla vita di tutti, «non può che suscitare orgoglio negli italiani. Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce.  Perché la forza della Repubblica è la sua unità». Il discorso di fine anno si chiude con il ricordo commosso per i ragazzi dell’Emilia Romagna che cantavano “Romagna Mia” mentre spalavano il fango durante le alluvioni, così come il ricordo della gente di Cutro dopo i tragici naufragi: «questi valori li ho letti anche negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realtà». Le storie citate da Mattarella come esempi della Repubblica sono l’esempio di un futuro buono sui cui sperare: «A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica. Perché le loro storie raccontano già il nostro futuro. Ci dicono che uniti siamo forti. Buon anno a tutti!».

I TEMI DEL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Sta per cominciare in diretta tv e video streaming a reti unificate il messaggio di fine anno 2023 del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “pace” e “futuro” sono le due architravi sulle quali si snoda il discorso di Capodanno 2024 del Capo dello Stato. Secondo le anticipazioni emerse dall’ANSA e dal Sole 24 ore, il Presidente Mattarella si concentrerà sul concetto chiave della “pace giusta” che possa portare nel nuovo anno Ucraina e Medio Oriente ad interrompere i sanguinosi combattimenti.

Dalle guerre al valore della Costituzione, fresca delle celebrazioni per il 75esimo anniversario: poi ancora «i giovani, il lavoro, le sfide tecnologiche come l’intelligenza artificiale, e più in generale il futuro», riporta il “Sole24”. E poi ancora la violenza sulle donne e l’invito a una coesione sociale sempre più unita gli altri punti “in agenda” per il discorso di fine anno: sarà il nono messaggio di Capodanno per Mattarella, raggiungendo così il “record” del suo predecessore al Quirinale, il compianto Giorgio Napolitano scomparso proprio in questo anno 2023 che sta per salutarci.

IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA: INFO DIRETTA TV E VIDEO STREAMING DAL QUIRINALE

Si rinnova anche oggi come ogni Capodanno la tradizione del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in quello che sarà il suo personale nono messaggio di Capodanno da Capo di Stato (primo mandato dal 2015-2022, rieletto poi con secondo mandato il 29 gennaio 2022). Appuntamento a poche ore dai festeggiamenti di Capodanno 2024 con il discorso tv a reti unificate, disponibile però come sempre anche in diretta video streaming dal canale YouTube del Quirinale e sui singoli canali streaming Rai, Mediaset, La7, Sky, TgCom24.

Come da tradizione, il messaggio di fine anno vede il Presidente della Repubblica lanciare i propri personali auguri in diretta tv nazionale tracciando da un lato il “bilancio” dei 12 mesi passati e dall’altro una riflessione sul nuovo anno che arriva, tra speranze, appelli e previsioni. Con il consueto stile misto retorico-asciutto, il Presidente Mattarella si appresta tra poche ore a lanciare il suo personale bilancio sul 2023 molto complesso dal punto di vista politico, economico e internazionale.

DISCORSO MATTARELLA, I POSSIBILI TEMI DEL MESSAGGIO DI FINE ANNO 2023

Un anno di Governo Meloni che segue la fine dell’esecutivo Draghi e il “settennato bis”, la fine della pandemia e l’orrore delle due guerre in Ucraina e Medio Oriente, le violenze di genere e i cambiamenti dell’Europa verso le Elezioni 2024: è stato un anno denso di fatti che verranno ricordati con ogni probabilità nei vari passaggi del discorso di fine anno del Presidente Mattarella. Nei recenti auguri di Natale scambiati lo scorso 20 dicembre al Quirinale con i rappresentanti politici, il Presidente della Repubblica ha di fatto lanciato le prime “anticipazioni” di quello che sarà il messaggio di fine anno di questa sera: «Stiamo vivendo un tempo affascinante, di grande cambiamento ma anche difficile, travagliato, per più aspetti drammatico». Dalla corsa della tecnologia rappresentata dall’innovazione ancora tutta da scoprire dell’intelligenza artificiale, alle minacce rappresentate dalle guerre sparse nel mondo che chiamano l’Italia comunque ad un ruolo di primo piano.

«Il post pandemia, con gli effetti – ha ricordato il Capo dello Stato a Natale –  prodotti a tutti i livelli nelle nostre comunità, da quelli umani a quelli economici, sociali e psicologici, soprattutto sui più giovani», ma anche le guerre che hanno «improvvisamente sgretolato la convinzione che la pace nel nostro continente, dopo la tragedia dei due conflitti mondiali, fosse acquisita una volta per tutte», così come il conflitto che da settimane infiamma il Medio Oriente, «con la sanguinosa e brutale aggressione terroristica di Hamas a Israele e le azioni militari a Gaza, che stanno costando un numero inaccettabile di vittime civili, in uno scenario che rende sempre più grave la situazione umanitaria in quei  territori». Il cambiamento climatico, i disastri dell’ambiente tra alluvioni e inondazioni in Emilia Romagna-Toscana ma anche i divari sociali: il Presidente Mattarella non mancherà dunque di ricordare la centralità della pace e del dialogo, di una democrazia da difendere davanti alle autocrazie mondiali. Come ha spiegato anche nel recente discorso ai diplomatici al Quirinale, citando le parole di Papa Francesco, «La guerra mondiale a pezzi, porta a un mondo in pezzi». Ma parte del discorso sarà molto probabilmente dedicato al tema della violenza contro le donne, con il ricordo della giovane Giulia Cecchettin che potrebbe dunque trovare spazio all’interno del discorso di fine anno del Presidente Mattarella: «il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione, in ogni ambito, in ogni circostanza, in ogni dimensione. Va ribadito con forza, in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin», ha detto il Capo dello Stato prima dei funerali lo scorso 5 dicembre della ragazza uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta a Fossò.

IL DISCORSO DEL PRESIDENTE MATTARELLA PER IL CAPODANNO 2023

La sorpresa davanti al secondo mandato ricevuto al Quirinale così come la lieta notizia della prima donna Presidente del Consiglio in Italia: iniziava così il discorso di fine anno tenuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a ridosso del Capodanno 2023. 12 mesi fa il Capo dello Stato parlava in diretta a tv unificate dell’importanza di un anno da affrontare il più possibile lontano dalle guerre: così purtroppo non è stato, con l’evolversi del conflitto in Ucraina e l’esplodere della guerra Israele-Hamas. «La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà», aveva ricordato il Presidente Mattarella nel suo messaggio di Capodanno (qui sotto il video integrale del 31 dicembre 2022, ndr).

«Alla pace esorta costantemente Papa Francesco, cui rivolgo, con grande affetto, un saluto riconoscente, esprimendogli il sentito cordoglio dell’Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI», aveva ricordato ancora Mattarella unendosi nella preghiera per la scomparsa proprio in quel 31 dicembre di un anno fa del Pontefice Joseph Ratzinger. La Costituzione come continua “bussola” per la democrazia, le sfide del futuro con il monito ai giovani e la necessità di una maggiore coesione sociale: questi i tanti temi affrontati 12 mesi fa nel discorso di fine anno, lanciando poi anche un appello ad un Fisco giusto ma da rispettare, «La Repubblica – la nostra Patria – è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie. La Repubblica è – si legge nel Messaggio di Mattarella – nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune. La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali. La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione».

GUARDA QUI DOTTO LA DIRETTA STREAMING VIDEO DEL DISCORSO DI FINE ANNO DI SRGIO MATTARELLA