Si è concluso pochi minuti fa il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita a Codogno, il luogo simbolo dell’epidemia di coronavirus. Il capo dello Stato, nel giorno della Festa della Repubblica, oggi 2 giugno 2020, ha ricordato: “La celebrazione del 2 giugno – l’anniversario della nascita della nostra Repubblica – ha luogo quest’anno qui, a Codogno e, idealmente, nei tanti altri luoghi in cui il dolore ha colpito il nostro popolo e dove conto di recarmi in altre prossime occasioni. In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica. Da Codogno – ha proseguito Mattarella con mascherina rigorosamente indossata – dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità”. Poco prima di Mattarella aveva parlato anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: “L’attenzione che il Presidente Mattarella – un passaggio del numero uno lombardo – ha rivolto alla Lombardia durante la pandemia è stata costante, anche con le frequenti conversazioni telefoniche nelle quali ha sempre sostenuto e incoraggiato la nostra regione e i suoi cittadini”. Subito dopo il discorso Mattarella ha posizionato una corona di fiori presso il cimitero locale, in ricordo delle vittime di Codogno. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SERGIO MATTARELLA, DISCORSO FESTA DELLA REPUBBLICA, “CRISI ESIGE UNITÀ”

«Le dimensioni e la gravità della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunità colpite, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo. L’eccezionalità della situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione»: così ha scritto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato ai Prefetti per la Festa della Repubblica di oggi 2 giugno. Dopo il discorso alla nazione di ieri e dopo la commemorazione tradizionale stamattina all’Altare della Patria – con tanto di passaggio delle Frecce Tricolori sui cieli di Roma – il Capo dello Stato è ora giunto a Codogno per omaggiare il luogo simbolo del coronavirus e che tanto dolore sta portando ancora oggi in tutto il Paese. Dopo il saluto del sindaco Passerini e dopo l’intervento del Governatore Fontana, Mattarella con ogni probabilità terrà un piccolo discorso per commemorare le vittime del Covid-19 nella cittadina del Lodigiano, con sguardo e ampio respiro su tutta l’Italia in questo particolare 2 giugno «La crisi non è terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze». (agg. di Niccolò Magnani)



IL DISCORSO PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA

Sergio Mattarella, capo dello Stato

, ha parlato prima del concerto per la Festa della Repubblica, in diretta televisiva su Rai Uno. “Il 2 giugno, domani, si celebra l’anniversario della nascita della nostra Repubblica – ha dichiarato –. Lo faremo in un’atmosfera in cui proviamo allo stesso tempo incertezza e speranza, stretti tra il dolore della tragedia e la volontà di un nuovo inizio. Tanti fra di noi avvertono il ricordo struggente delle persone scomparse a causa del Coronavirus, sovente senza l’ultimo saluto. A tutte le vittime è dedicato questo concerto. Accanto al dolore per le perdite e le sofferenze patite, avvertiamo giorno per giorno sintomi di rinascita di ripartenza economica. Domani, mi recherò a Codogno, luogo simbolo, dell’inizio di questo drammatico periodo, per rendere omaggio a tutte le vittime, e per attestare il coraggio di tutte le italiane e tutti gli italiani. Mattarella ha quindi ricordato come la nascita della Repubblica nel 1946 segnasse anch’essa un nuovo inizio, sulla base di valori come libertà, pace e democrazia. Le forze politiche, solitamente divise, riuscirono a individuare i valori fondanti della nostra Costituzione. “Quel momento seppe unire gli italiani, al di là delle appartenenze, nella convinzione che soltanto insieme si sarebbe riusciti ad affrontare la condizione di difficoltà nella quale il Paese era precipitato”.



SERGIO MATTARELLA: “RISALITA NON SARÀ VELOCE”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha poi proseguito la propria orazione ringraziando tutti coloro che si sono spesi e si stanno spendendo tuttora per il bene del nostro Paese in questo scenario emergenziale (Gli italiani hanno affrontato in prima linea spesso in condizioni estreme con coraggio e abnegazione la lotta contro il Coronavirus. Desidero ringraziarli. Tutti e ciascuno. L’Italia in questa emergenza ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese”), ricordando l’importanza di non farci cogliere impreparati e di farci trovare all’altezza della situazione, onde evitare una seconda ondata di Covid-19. “Oggi dobbiamo contrastare un nemico invisibile, per molti aspetti sconosciuto e imprevedibile, che ha sconvolto le nostre vite e stravolto le nostre abitudini consolidate. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che la risalita non sarà veloce e la ricostruzione sarà sofferta: serviranno coraggio e prudenza, pensando al futuro e a quel che deve cambiare e imparando a convivere in sicurezza con il virus. Serviranno tempestività e lungimiranza, per aiutare chi è stato colpito più duramente e conferire fondamenta solide alla ripartenza del nostro Paese, della nostra Italia”. Qui il discorso integrale di Mattarella per la Festa del 2 giugno 2020