Sergio Muniz, ospite di “Ciao Maschio”, parla di bellezza e del suo rapporto con un’apparenza estetica oggettivamente molto piacevole, che però non pensa lo rappresenti a pieno: “Io non rifiuto la bellezza, cerco di ignorarla. L’ho usata, ho fatto un lavoro che si usa sulla bellezza, il modello e poi l’attore, che comunque tante volte si basa su quello. La bellezza è però passeggera e significa lavorare sul futile: preferisco lavorare su altre cose. Io ero timido, quasi patologico, molto più di quanto lo sia adesso. Il lavoro dell’attore ti dà la licenza di metterti la maschera e diventare qualcuno che tu non saresti mai”.
Proprio la sua timidezza lo ha portato ad avere problemi nel corso della vita: “Con le donne era un disastro. I miei amici mi dicevano ‘Meno male che sei bello, sennò ti saresti dovuto fare prete’. Spesso sono inciampato. È difficile che io faccia un primo passo”. L’attore si dice anche molto riservato: “Spesso siamo modo di essere e di apparire. Spesso vedono la bellezza e non aprono la copertina. Aprono e poi vedono altre cose”. Muniz, parlando della sua personalità, racconta di essere “in evoluzione”: “Lo scopro giorno dopo giorno chi sono”.
Sergio Muniz: “Vengo da una famiglia molto umile”
Sergio Muniz non ha alle spalle una famiglia d’arte, anzi: “Vengo da una famiglia molto umile, mio padre faceva il pastore. Mamma si è trasferita nei Paesi Baschi, venivano aiutati. Loro vengono dal basso che più basso non si può. Poi erano momenti storici che ti davano la possibilità di crescere e lavorando sono riusciti a tirar su una famiglia molto bene. Io e i miei fratelli nasciamo da quello. Un mio fratello fa il camionista, l’altro gestisce una ditta di trasporti. A 16 anni ho cominciato a lavorare al mercato della frutta con mio papà, sveglia alle 4 del mattino e via a caricare e scaricare. Per quello non ho avuto tanto da perdere, potevo sempre tornare a far quello“.
La sua strada, però, era un’altra: “Io avevo la curiosità di far altro, ero un po’ incosciente e testardo. La preparazione non ce l’avevo ma si può ottenere anche durante la strada. Se pensi di non essere arrivato, impari e procedi”. Tornando invece alle faccende di cuore, Sergio Muniz spiega che nelle donne non sopporta l’incomprensione: “La donna vive a tanti livelli e l’uomo è molto difficile che capisca la donna, quello che lei vuol dire. Spesso la rabbia è dovuta all’incomprensione. Le donne a volte hanno poca pazienza con noi uomini”.