Non è un caso che a Sergio Muniz, concorrente di Tale e Quale Show 2020 Il Torneo, la Spagna porti fortuna. Anche stasera nei panni di Julio Iglesias ha brillato anche perché ha interpretato proprio lo spagnolo che ha cantato in italiano sul palco. La cadenza è speciale, ma riesce comunque a dare un tono alla sua prova con i movimenti che sono straordinariamente uguali al suo connazionale. Non è da escludere che Sergio/Julio possa raggiungere una posizione importante nella classifica finale, con la possibilità di salire anche in quella generale. Di certo abbiamo assistito a una delle sue prove migliori. E se Gabriele Cirilli sottolinea che è fortunato a cantare una canzone di uno spagnolo, lui risponde per le rime: “Come tutti gli altri sono fortunati a cantare in italiano”. (agg. di Matteo Fantozzi)



UN CONNAZIONALE DA IMITARE

Sergio Muniz nella puntata di questa sera di Tale e Quale Show è chiamato a vestire i panni del connazionale Julio Iglesias, per una prova che, perlomeno sulla carta, lo avvantaggia dal punto di vista dell’idioma. L’attore iberico, tuttavia, ha stupito tutti nell’edizione 2020 della trasmissione di Rai Uno, rivelando doti canore che nessuno, neppure i giurati, immaginavano possedesse e riuscendo anche a strappare una qualificazione insperata alla vigilia al torneo dei campioni, estromettendo dalla competizione una professionista del settore come Francesca Manzini, seppur per una manciata di punti. Venerdì scorso Muniz ha interpretato il compianto David Bowie: trucco perfetto, ai limiti dell’impressionante, mentre dal punto di vista del canto, dopo un inizio a tratti incerto, ha trovato l’intonazione giusta e ha regalato al pubblico presente a casa e ai giurati una splendida versione del brano Space Oddity. Sui social network in tanti hanno invocato la sua vittoria, che però poi non è arrivata.



CHI È JULIO IGLESIAS, IL CANTANTE CHE DOVRÀ INTERPRETARE SERGIO MUNIZ

Classe 1943, Julio Iglesias (questa sera impersonato a Tale e Quale Show da Sergio Muniz) prima di capire che la sua strada sarebbe stata quella della musica ha tentato di sfondare nel mondo del calcio, arrivando a ricoprire il ruolo di portiere nella formazione riserve delle giovanili del Real Madrid. Poi, a vent’anni, ebbe un grave incidente stradale, dal quale si salvò per miracolo e fu proprio durante il periodo di convalescenza in ospedale che impugnò carta e penna e iniziò a comporre i suoi primi testi: era l’inizio di una carriera di enorme successo che, con trecento milioni di dischi venduti, l’ha portato a essere l’artista latino più amato e ascoltato di tutti i tempi e in assoluto il cantante solista di maggior successo nella storia del Vecchio Continente. Non solo: è il settimo classificato nella vendita di dischi nella storia della musica. Fra i singoli di maggior successo dal punto di vista commerciale ci sono “Se mi lasci non vale”, “Sono un pirata, sono un signore”, “Innamorarsi alla mia età”. Innumerevoli i dischi d’oro e di platino che è riuscito a conquistare in tutti questi anni spesi al servizio della musica.



SERGIO MUNIZ E L’AMORE PER MORENA

Sergio Muniz attraversa un periodo felice anche in amore, grazie alla relazione con Morena, conosciuta in occasione di una lezione di yoga nel 2016 in Liguria, dove tuttora risiede il vincitore dell’edizione 2004 de “L’Isola dei Famosi”. I due abitano insieme in una frazione di Bonassola, nel cuore delle Cinque Terre e Sergio si dedica nel tempo libero a un’esistenza tranquilla, di carattere agreste, con la coltivazione di diverse varietà di ortaggi nel suo orto e con la cura e le attenzioni continue riservate ai suoi animali, galline comprese. Prima di incontrare Morena, tuttavia, Muniz era reduce dal matrimonio con Beatrice Bernardin, con la quale è peraltro rimasto in buoni rapporti. Per lui, però, ora c’è solo Morena e, stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe pronto ad aprire insieme a lei un centro di insegnamento di yoga: di sicuro, considerati il fascino e la notorietà dell’attore, i clienti non mancherebbero (Coronavirus permettendo, componente che, di questi tempi, non va mai dimenticata, purtroppo).