Grave lutto nel mondo del calcio ed in particolare nel mondo granata: è morto Sergio Vatta, enorme talent scout soprannominato non per niente “il Mago”. La scomparsa è avvenuta stamattina, giovedì 23 luglio, come riferisce l’edizione de La Stampa, aggiungendo che lo stesso Vatta aveva 82 anni, nato a Zara in Dalmazia. Una vita dedicata al mondo del pallone la sua, prima come protagonista sul campo, indossando numerose divise, quindi, al di fuori del rettangolo di gioco, come allenatore prima, e come scopritore di talenti e di futuri campioni poi. Fu infatti lui a lanciare nel mondo del calcio professionistico giocatori del calibro di Christian Vieri, Gian Luigi Lentini, ma anche Dino Baggio, Benito Carbone, Roberto Cravero, e ancora, Sandro Cois, Diego Fuser, Andrea Mandorlini, Giuseppe Pancaro e Roberto Rambaudi, tutti calciatori ben noti nel panorama calcistico nostrano. La sua carriera nel pallone iniziò di preciso negli anni sessanta, periodo in cui indossò le maglie di Triestina, Aquila, Campobasso e Fano.
SERGIO VATTA E’ MORTO: LA SUA ESPERIENZA NELLA LAZIO DAL ’98 AL 2001
Subito dopo aver appeso le scarpe al chiodo iniziò la carriera da allenatore, prendendo in mano Ancona, Ivrea, Asti e Pro Vercelli, quindi la Junior Casale nel 1972, che in due stagioni riuscì a portare nell’allora Serie C1. Quattro anni dopo il grande sbarco nel Torino, precisamente nel settore giovanile dei granata con cui ha lavorato fino al 1991, e con cui ha vinto due campionati Berretti, due campionati Primavera, sette coppe Italia Primavera e quattro tornei giovanili di Viareggio, palmares davvero impressionante. Vatta è stato anche allenatore per qualche mese della prima squadra del Torino, precisamente nel 1989, quando subentrò all’esonerato Sala. Nel 1991 era invece divenuto tecnico federale con il ruolo di allenatore e responsabile delle Nazionali giovanili Under 16 e Under 17, mentre nel 1997/98 aveva allento la nazionale femminile, portata alla fase finale dei mondiali di categoria. Vatta è ricordato anche per il suo ottimo lavoro nel settore giovanile della Lazio dal 1998 al 2001, periodo in cui conquistò lo scudetto Primavera, e quello della squadra dei Giovanissimi Nazionali.