Grande cordoglio per la scomparsa di Sergio Zavoli, continuano gli omaggi sui social network per uno dei giornalisti più amati della storia del nostro Paese. Volti del mondo dello spettacolo, colleghi ma non solo: in tanti hanno voluto manifestare vicinanza alla famiglia dell’ex senatore, compresa la classe politica. Queste le parole di Giorgia Meloni: «Con Sergio Zavoli scompare un pilastro della storia della Rai e uno degli ultimi grandi maestri del giornalismo italiano. A nome mio e di Fratelli d’Italia il più profondo cordoglio alla famiglia». Questo il saluto di Nicola Zingaretti: «Con Sergio Zavoli ci lascia un maestro di giornalismo, di stile, autore di un’informazione intelligente e popolare. Un grande intellettuale e uomo delle Istituzioni. Ci mancheranno la sua curiosità, la sua voce autorevole e il suo sguardo lucido e attento sull’Italia». (Aggiornamento di MB)



MORTE SERGIO ZAVOLI, LE PAROLE DI RAFFAELLA CARRÀ

Continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per la morte del grandissimo Sergio Zavoli, fra i giornalisti televisivi più in gamba di sempre. Fra i tanti che hanno voluto ricordarlo, anche Raffaella Carrà, che ha parlato così dell’ex presidente della Rai: “Caro Dott. Zavoli, è con profondo dispiacere che ho saputo che non è più fra noi. Ma lei per me rimarrà per sempre nel mio cuore anche se l’ho incontrata una volta sola a Viale Mazzini”. La poliedrica artista della tv ricorda così quel vis-a-vis: “Era l’ora di colazione e lei mangiava due grissini ed un pezzettino di formaggio. In strada c’era una manifestazione di operai della Rai e io salii al settimo piano per farle una domanda: ‘Lei è sicuro che io debba firmare il contratto con la Rai, in questo momento?’. Lei mi rispose: ‘Certo che sì, due cose non darò a Berlusconi: il Meter e la Carrà’”. La Carrà conclude così il suo speciale ricordo di Zavoli: “Me ne andai rassicurata, ma anche con il timore di ritorsioni, grazie a Dio non successe nulla. Ho ammirato il grande giornalista che tra le altre cose mi fece amare il ‘Giro d’Italia’ per sempre. Le voglio bene”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SERGIO ZAVOLI È MORTO, MAESTRO GIORNALISMO RAI, DA “LA NOTTE DELLA REPUBBLICA” A…

Se ne va un altro dei padri del giornalismo italiano, probabilmente uno dei più grandi assieme a Enzo Biagi se si parla di servizio pubblico: all’età di 96 anni si è spento Sergio Zavoli, padre delle inchieste giornalistiche in tv e anche “narratore” dell’Italia che cambiava nel corso del secondo Dopoguerra. E con lui, scomparso ieri sera e che per sua espressa volontà, ha fatto sapere di voler essere sepolto accanto al conterraneo Federico Fellini, se ne va anche un pezzo di storia giornalistica segnato dai suoi programmi (memorabile pure l’incursione nell’ambito sportivo col “Processo alla tappa” del Giro d’Italia), segnatamente “Nascita di una dittatura” che ripercorreva le drammatiche vicende del Ventennio fascista e soprattutto “La notte della Repubblica”, un magniloquente affresco che è rimasto indelebile sin dal titolo e che fu uno degli eventi televisivi di quel tempo, raccontando gli anni di piombo e la cui prima puntata andò in onda simbolicamente nel giorno del ventesimo anniversario della strage di Piazza Fontana. (agg. di R. G. Flore)



LE SUE ULTIME VOLONTA’: ESSERE SEPOLTO ACCANTO A FELLINI

Essere riportato a Rimini per riposare accanto all’amico Federico Fellini: questa l’ultima volontà di Sergio Zavoli, maestro di giornalismo scomparso all’età di 96 anni. A rivelarlo è stato il sindaco Andrea Gnassi: «Di tutto quello che si dirà, in queste ore, in questi giorni, per sempre, di Sergio Zavoli forse passerà inosservato un fatto apparentemente locale: Rimini è la sua patria. Lo è stata in vita per affetti, lavoro, amicizie, passioni. Lo sarà ancor più da ora in avanti», le sue parole riportate dai colleghi de Il Messaggero.

Tanti tra amici, colleghi e seguaci stanno omaggiando il cronista sui social network, particolarmente toccante il pensiero di Bruno Vespa: «Addio a Sergio Zavoli, il più grande giornalista radiotelevisivo di sempre. Narratore eccelso con voce leggendaria. Non ho potuto lavorare con lui per le gelosie del Tg, ma guardando i suoi servizi ho imparato molto. Onorato di aver preso da lui il timone del premio Guidarello». (Aggiornamento di MB)

ADDIO A SERGIO ZAVOLI, IL GIORNALISTA CHE AMAVA FELLINI

Sono ore di profondo cordoglio in tutt’Italia per la scomparsa dell’ex senatore e giornalista televisivo Sergio Zavoli. “Il Fatto Quotidiano” ha ripescato l’estratto di un’intervista rilasciata a “Il Corriere della Sera”, nella quale l’ex direttore della Rai dichiarava: “Un giorno mi svegliai inquieto: avevo sognato a colori. Fui portato a Forlì da uno specialista. ‘È solo un po’ d’immaginazione!’. In treno, volli sapere cosa significasse. Mio padre prese tempo per cercare un’idea: ‘L’immaginazione è vedere quello che altri non vedono…’. Poi aggiunse: ‘Ma se non hai fatto nulla di male, può anche essere una buona cosa. Però bisogna stare in guardia, la vita non è tutto bianco o tutto nero'”. Federico Fellini è stato il suo “amico dei sogni”: “Era un incantevole dispensatore d’intelligenza e sensibilità, anche se non è facile scegliere un suono e una tonalità in un cervello a sonagli”.

SERGIO ZAVOLI È MORTO: AVEVA 96 ANNI

Pochi minuti fa in tutt’Italia si è sparsa la notizia della morte di Sergio Zavoli, icona del giornalismo televisivo, deceduto a Roma nella serata di ieri, martedì 4 agosto 2020, all’età di 96 anni. Come ricorda l’ANSA, Zavoli è stato la mente di programmi che hanno segnato la storia del piccolo schermo, fra cui “La notte della Repubblica”, e ha ricoperto ruoli tanto diversi quanto prestigiosi: radiocronista, condirettore del telegiornale, direttore del Giornale radio, presidente della Rai nel periodo compreso fra il 1980 e il 1986. Nel corso delle numerose interviste rilasciate, non aveva accantonato neppure il tema della sua morte, con parole che oggi tornano tremendamente d’attualità e meritano di essere menzionate: “Non vorrei andarmene senza essere presente al congedo. Dopo l’evento della mia nascita, vorrei non perdermi quello, conclusivo, del congedo”. Tipica mentalità giornalistica, a cui Zavoli non è mai venuto meno.

SERGIO ZAVOLI: È STATO ANCHE SENATORE

La biografia di Sergio Zavoli si apre con la sua nascita, a Ravenna, nel 1923, e prosegue con il suo ingresso in Rai nel 1947 come giornalista radiofonico, per poi convertirsi alla televisione nel 1968. L’anno seguente divenne condirettore del telegiornale e, più in là nel tempo, direttore de “Il Mattino” di Napoli (1993-1994). È poi stato senatore dal 2001 al 2018 e presidente della commissione parlamentare per la vigilanza sulla Rai. Autore di numerosi saggi di successo, ha pubblicato libri che ancora oggi vantano numeri importanti in termini di vendite, fra cui Dossier cancro (1999), Il dolore inutile (2002), Diario di un cronista (2002), La questione: eclissi di Dio e della storia (2007). Fra i suoi programmi televisivi, occorre annoverare Viaggio nel sud (1992); Nostra padrona televisione (1994); Credere, non credere (1995). Domani, giovedì 6 agosto 2020, la camera ardente (forse in Senato), poi la tumulazione a Rimini.