Quasi la metà delle donne serial killer sono infermiere o operatrici sanitarie, come ha rivelato uno studio condotto da ricercatori negli Stati Uniti e reso noto dal Daily Telegraph. A rischio sono le persone che conoscono meglio, ovvero malati, bambini e anziani. La maggior parte degli assassini uomini, invece, sono motivati dal sesso. Al contrario, le donne che uccidono spesso lo fanno per ricerca di denaro, come ha mostrato lo studio condotto dalla dottoressa Harrison della Penn State University.



Secondo la ricerca, è probabile che gli uomini prendano di mira gli estranei e perseguano le loro vittime. La dottoressa Marissa Harrison, professoressa associata di psicologia alla Penn State University in Pennsylvania, ha tracciato l’identikit delle serial killer donne, che sono “probabilmente bianche, sposate almeno una volta, forse più volte. Probabilmente ha tra i 20 e i 30 anni, probabilmente classe media, cristiane, con un’intelligenza media e ha un’attrattiva media o superiore alla media”. Inoltre, la donna assassina “Probabilmente è impiegata, forse nell’assistenza sanitaria o in un campo correlato. In effetti, abbiamo trovato che il 39% delle donne serial killer erano infermiere o operatori sanitari. E almeno un omicidio avverrà in un’area suburbana”.



Come uccidono le serial killer donne

La ricerca della dottoressa Harrison è presente nel libro “Just as Deadly: The Psychology of Female Serial Killers”. Come spiega la docente di psicologia, le donne che uccidono spesso sono infermiere e con i loro gesti mirano a provocare la morte in maniera più naturale possibile, avvelenando o asiffiando le vittime. Gli uomini hanno meno probabilità di usare il veleno ma utilizzando l’asfissia. Anche l’istruzione gioca un ruolo importante: le donne serial killer hanno maggiori probabilità di avere un livello di istruzione più elevato, mentre gli assassini maschi di solito hanno un’istruzione inferiore.



Le donne serial killer hanno studiato al college o all’università, come rivela lo studio. Sia uomini che donne mostrano però malattia mentale e storie di abusi o traumi alle spalle. Il dottor Harrison ha spiegato: “La ricerca del mio team mostra che per i serial killer maschi e femmine, c’è una buona probabilità che sia coinvolta una malattia mentale. Per i maschi, è molto probabile; per le donne, la nostra ricerca ha mostrato che circa il 40 per cento ha mostrato segni di malattia mentale. Se nelle storie di queste donne compaiono continuamente casi di malattie mentali e abusi sui minori, forse la consapevolezza e il trattamento delle malattie mentali potrebbero prevenire alcune morti future”.