SERIE A, 2^ GIORNATA: I TEMI

Hongla è il dispositivo che Di Francesco ha messo in campo per annullare la fonte di gioco d’attacco dell’Inter, il Calha. Si è attaccato come una piattola al turco, ha annullato se stesso, picchiato il dovuto e con ciò, almeno per il primo tempo, ha reso difficile il gioco d’attacco bauscia. Praticamente le squadre giocavano in dieci ciascuna. Ma la Beneamata doveva vincere, non fosse altro che per salutare con i dovuti onori CR7, l’uomo venuto a Torino per portarvi la Coppa dalle grandi orecchie. Spiace perché un altro top player lascia la nostra Serie A abbassandone ancor più il livello.



Però se i gobbi perdono un top, uno ne nasce in casa nerazzurra: il Tucu Correa. Grazie al duo argentino, la CoLa, i milanesi hanno espugnato Verona. In una giornata di Calhanoglu inesistente, di Brozovic stranito e di Handanovic più redditizio per il Verona che non per l’Inter, c’è voluta la forza di questi due ragazzi per portare i nerazzurri a punteggio pieno dopo due giornate di Serie A. Una notizia importante: Vidal sì è definitivamente svegliato e Darmian, al momento, non fa rimpiangere Hakimi.



Morto un Papa se ne fa un altro. Via Cristiano la Juve si è dotata di Moise Kean sperando possa fare miracoli. Nel passato un suo omonimo è riuscito a dividere le acque del Mar Rosso, cosa sarà per il Mosè del terzo millennio portare i bianconeri a vincere l‘agognata Champions? Al momento: W Empoliiii! Il vecchio Andreazzoli ha dato una lezione tattica ad Allegri. Le squadre si sono schierate a specchio con una differenza, l’Empoli correva e giocava con schemi memorizzati e applicati, i bianconeri giocavano ad minchiam. Cercavano, specialmente con Cuadrado, soluzioni che prevedevano la finalizzazione ronaldiana. Avvisare: non c’è più.
Allegri ha l’abitudine di partire lentamente in Serie A e poi recuperare, ma stavolta pare che l’anno sabbatico gli abbia un po’ confuso le idee. La squadra avrebbe bisogno di un centrocampista che sappia far gioco, invece ha acquisito un gregario, Locatelli, fotocopia di Betancur. In definitiva, al momento, più che CR7 manca tutta la Juve. La campagna acquisti juventina è parsa poco programmata, assomiglia alla formazione delle liste per le prossime amministrative. Dentro tutto, attori e attrici, sportivi/e, giornalist/e: avanti, c’è posto. Ma non si era detto che si sarebbe valutata la preparazione e il merito? Acqua passata.



Compitino della Lazio che ha superato in un set, 6-1, lo Spezia e compitone del Napoli che ha vinto col Genoa ma grazie ad una rete ignominiosamente annullata a Pandev. I biancazzurri al momento giocano ancora con fitti palleggi e tocchi improvvisi in verticale di Luis Alberto e Milinkovic come insegnato loro da Inzaghi, i napoletani hanno un centrocampo un poco lento e un Meret apparso indeciso. Dodici minuti sono bastati al Milan per mettere sotto il Cagliari, punizione di Tonali e rete. Si capisce subito che in porta manca Cragno.

Però, passati due minuti, gli isolani hanno pareggiato i casciavit. Le due squadre si sono affrontate a viso aperto, i rossoblu – sbagliando – hanno mostrato di non temere i rossoneri. Dico sbagliando perché la differenza tecnica fra le due squadre pende sicuramente a vantaggio dei milanisti. Certo il centrocampo di riserva degli uomini di Pioli soffre dell’assenza di Kessie ma è sufficiente per mandare gli attaccanti nell’area cagliaritana e permettere a Leao di portare il Milan in vantaggio e a Giroud di triplicare. Poi è ripresa la saga dei rigore ai rossoneri con logico affossamento dei cagliaritani. La Maggica si è trovata contro la Salernitana, una squadra che sarebbe sicuramente da retrocessione se non avesse in panchina quella vecchia volpe di Castori. Questi è un allenatore da piccole squadre che però, studiando nei dettagli gli avversari, sa riconoscerne i punti deboli e come schierare i propri uomini per contrastare avversari molto più forti. Contro la Roma non ha avuto remore a schierarsi con un 5-4-1 degno dei migliori catenacciari.

Finché i giocatori campani hanno avuto fiato è stato difficile superarli. Lo ha capito Mou che, per tutto il primo tempo, ha trovato grandi difficoltà a entrare nell’area granata. Poi ad inizio ripresa i salernitani, come logico, hanno perso di concentrazione e i giallorossi ne hanno approfittato due volte. Spettacolare l’azione che ha portato al raddoppio di Veretout. Poi tutto in discesa per i capitolini, ogni tiro un goal.

Fatta eccezione per la Juve, che però non cederà mai, il campionato di Serie A è già diviso fra le squadre che lotteranno per il primato e i posti Champions e quelle che dovranno guardarsi dalla retrocessione. Poi ci sono le squadre “ignave”, come Fiorentina e Sassuolo che si barcameneranno fra l’ottava e la decima posizione. Il campionato sarà deciso dagli scontri diretti. Chi vivrà, vedrà.