Con la quindicesima giornata di Serie A entriamo nel 2021. Sarà un anno che, se gestito bene, potrà riportare in tutti la speranza e, con essa, la voglia di inventare, mettersi in gioco, crescere. Se gestito male, invece, porterà a conseguenze catastrofiche. I vaccini, per i quali è necessario procedere con rapidità, non saranno la soluzione immediata della crisi sanitaria, ma la partenza per risolverla, per togliere il mondo dalla paura in cui è precipitato. Tale paura è quella che più blocca la ripresa economica che non potrà esserci finché la normalità non verrà, almeno parzialmente, raggiunta. Un mondo con scuole chiuse, impossibilitato a muovere persone e merci, che obbliga alla distanza fisica la quale fatalmente precipita nella distanza sociale e spinge all’individualismo, non è nelle condizioni di porre le basi per un generale progresso e una convivenza sociale di pace. Lo vediamo nel calcio che, mi ripeto, rappresenta uno spaccato della società.
Un vero campionato si svolge con due componenti essenziali: il campo e gli spalti affollati. Se manca una delle due condizioni siamo alla farsa, alla finzione, solo anonimi spettatori televisivi. Capisco che per salvare i bilanci delle squadre e la pubblicità per le televisioni si debba continuare, ma non è quello che dovrebbe essere. Giustifico la continuazione solo per non lasciare a piedi le migliaia di persone che nel calcio operano ma, ripeto, non è un campionato vero. Girando si vedono persone tristi, così è di un calcio ove non possono esserci sfottò fra tifosi, accuse reciproche di lati b infiniti, di sfortune inimmaginabili. Tutto è demandato alla mediazione televisiva di quattro gatti che ostinatamente e quotidianamente ripetono i medesimi concetti durante sterili trasmissioni televisive.
A proposito di sterilità, perché Conte ha insistito così tanto per l’acquisto di un ex giocatore sterile come Vidal? Cosa si aspettava? Gli ha spiegato che non gioca più nei Gobbi e se fai anche un fallettino nella tua area agli avversari dell’Inter assegnano un rigore? Contro il Crotone, quando l’Inter era passata in vantaggio, recuperando ad una cavolata difensiva, ecco che il cileno, come già fatto altre volte, ha toccato inutilmente un avversario: rigore e pareggio. Nel primo tempo i bauscia hanno spinto di più ma i calabresi sono apparsi più squadra. Per fortuna dei nerazzurri Lautaro era in giornata positiva e dopo una splendida rete ha costretto all’autorete Marrone. Ad inizio ripresa finalmente Conte, compiendo un atto inaspettato da lui, cioè di umiltà, ha sostituito il suo pupillo Vidal con Sensi. Questi, pur non facendo nulla di eccezionale, ha permesso alla Beneamata di giocare in undici e, a parità di numero di calciatori, per i milanesi tutto è andato in discesa. Da segnalare la potenza di Lukaku nel realizzare la quarta rete e il Toro Martinez, orecchie e coda dei suoi omonimi per i tre superbi goal.
Gli altri nerazzurri hanno asfaltato il Sassuolo. La Dea con il Papu o senza gioca a memoria, con gran velocità. L’Atalanta non ha avuto problemi, ha dominato in tutti i settori del campo. Vittoria facile del Napoli a Cagliari. Gli isolani sono rimasti in partita per un’ora ma sempre con difficoltà, a maggior ragione quando con l’espulsione di Lykogiannis sono rimasti in dieci. Più complessa la giornata di Serie A della Lazio, fortissima nel primo tempo e passata in vantaggio con il solito rigore di Immobile. Nella ripresa è sceso in campo il Genoa che, ottenuto il pareggio, ha rischiato di vincere. Anche la Maggica ha faticato con la Samp. C’è voluto il solito colpo di Dzeko per risolvere la contesa. D’altra parte è cosi, la differenza la fanno i campioni.
Divertente il primo tempo fra Benevento e Milan. I casciavit hanno avuto il loro solito rigore, poi giusta espulsione di Tonali e campani all’attacco con Donnarumma obbligato agli straordinari e a farsi aiutare dal palo per rimanere in vantaggio. Abbiamo visto una squadra rossonera quadrata, capace di ben difendersi e partire in contropiede ma più lenta del solito. Leao non è mai rientrato ad aiutare Calabria che spesso si è trovato in difficoltà con Caprari. Rebic ha fatto un primo tempo da spettatore non pagante. Parte il secondo tempo e vengo smentito. Assist di Rebic e Leao segna e chiude, anche perché Caprari butta fuori un rigore. Ma va a da via i ciapp! Ai rossoneri va tutto bene in questo campionato, lo vinceranno sicuramente. Il Benevento continua ad attaccare ma senza costrutto. È la classica squadra che in Serie A tutti lodano per il gioco ma a febbraio sarà già in B.
Parte bene l’anno per la Juve. Dopo neanche un quarto d’ora è stata annullata una rete all’Udinese per un fallo di mano di De Paul molto opinabile. Comunque i bianconeri non hanno affrontato l’incontro con la grinta pre-Fiorentina, la mancanza di Cuadrado e di un centravanti di ruolo si è sentita. Il vantaggio è arrivato nell’unico modo possibile, una cretinata della difesa friulana. De Paul ha perso due volte la palla che, su tocco di Ramsey, è arrivata a Cr7: scatto e bellissima rete. I bianconeri sembrano essersi tolti così un peso e hanno cominciato a spadroneggiare. Purtroppo per la Juve anche stavolta Dybala è parso impresentabile, pare sempre più un calciatore alla Recoba, grandi giocate ma nessuna continuità. Iniziata la ripresa, l’Udinese, anziché difendere il risultato per tentare il recupero nel finale, si è buttata in avanti e si è subito beccata una rete in contropiede, veramente dei polli! L’incontro è finito lì, il resto ha portato un paio di traverse dell’Udinese, una loro rete, un altro goal di Ronaldo e un regalo della difesa friulana per far segnare Dybala. Per l’Udinese non era serata.
Il giorno dell’Epifania sarà l’ultima spiaggia per la Juve, incontrerà i diavoli a San Siro. Per sperare nel decimo scudetto consecutivo sarà obbligata a vincere. È la sua festa, quella della vecchia gobba, se perde in quel giorno… buonanotte.