Tutti in attesa per vedere cosa avrebbe fatto l’Inter in campionato dopo la vittoriosa gara di Champions in Portogallo. Si sa che “bauscia“ lo sono come tifosi ma anche come squadra. Quando giocano contro team che ritengono abbordabili ogni giocatore fa da sé: avanti in cerca di gloria con difficoltà di rientro quando gli avversari ripartono, attesa della palla da fermo sperando che siano altri compagni a darsi da fare, nessuno che si inserisce quando le punte si allargano rimanendo isolate. Ha vinto chi ha scommesso sull’Inter da campionato. Squadra disarticolata, gioco inesistente, incapacità di trasformare in goal facili occasioni.
Ho visto la partita registrata, sapendo già il risultato, perciò rilassatissimo (quasi). Ero a Costa Magnaga un paesino del lecchese di 5000 abitanti con uno splendido centro culturale.Più di 150 persone a sentire pezzi jazz di Monk, Shorter e Mario Mariotti eseguiti, con grande maestria e successo dallo stesso Mariotti alla tromba e Petrin al piano. Se valutiamo il rapporto abitanti e presenti a Milano dovrebbero partecipare, a uguale spettacolo, almeno 70000 spettatori. Comunque per la Beneamata “addio sogni di gloria” e il rischio che da mercoledì prossimo l’addio si estenda anche ai “castelli in aria”. Peggio che nell’era Tardelli!
Nel frattempo Sarri è riuscito a fare della Lazio una splendida squadra che, ci scommetto, vincerà il prossimo campionato. Gioco fluido, pressing a tutto campo, raddoppi di marcatura sull’avanzamento avversario. Il compare di giornata, lo Spezia, non è esistito. Non è giudicabile il Milan in quanto si è presentato a Bologna con la squadra B. I felsinei, passati in vantaggio dopo pochi secondi, sono rimasti psicologicamente, bloccati nello sviluppare il proprio gioco, hanno lasciato portar palla ai casciavit e agito in contropiede cosa che non è nelle loro corde. I rossoneri hanno ottenuto il pareggio e da quel momento è iniziato un cincischiamento generale.
Si sa che il Milan per vincere deve schierare sempre l’undici titolare e correre, in questa giornata non ha funzionato nessuno dei presupposti. Tra finti attacchi e corsette inutili si è consumato l’incontro. Per il Bologna è zucchero, per il Milan no. Il Napoli senza Osimhen non vale la Lazio. Anche contro il Verona ha continuato ad attaccare ma senza creare pericoli fino all’ingresso del nigeriano che con un tiro splendido ha tentato di abbattere la traversa. Del centravantone tutti gli avversari hanno paura e arrivano a triplicare la marcatura su di lui lasciando liberi gli altri attaccanti. Della presenza di Osimhen si avvantaggia anche Kvara altrimenti sempre raddoppiato è in evidenti difficoltà. Il pareggio di giornata serve molto al Verona perché lo avvicina al possibile raggiungimento dello Spezia e alla salvezza.
Chi di “corto muso” ferisce, allo stesso modo perisce. Così è occorso alle Gobbentruppen col Sassuolo. I neroverdi hanno meritato la vittoria, sono stati capaci di non farsi attrarre dalle sirene juventine che li chiamavano ad attaccare per mirare a colpirli di rimessa. La gara avrebbe potuto finire a reti inviolate ma i piastrellisti sono riusciti a buttare in rete un pallone. La Juve, partita un poco rimaneggiata, ha terminato a ranghi completi ma nulla è cambiato. Un grande portar palla inconcludente, anzi il Sassuolo è andato più volte vicino al secondo goal. Di Maria, come Lautaro, ha terminato la forma del mondiale, Vlahovic non vale Piatek.
Non ha fatto il ciapa no la Maggica. Contro l’Udinese è passata in vantaggio per un inutile rigore provocato da Pereyra che, per completare la serata, ne ha pure fallito uno assegnato ai friulani.S enza Dybala e Abraham, è stata l’occasione per tentare il rilancio di Belotti. Esperimento riuscito a metà. La Roma ha affrontato l’incontro con la voglia di vincere, ha realizzato una fluidità di gioco ineccepibile, pressato con grande impegno. C’era l’incognita della tenuta avendo i giallorossi giocato in Europa 72 ore fa. Ebbene la tenuta c’è stata e, dopo il raddoppio, i capitolini hanno controllato pienamente l’incontro, fino al momento in cui Abraham, subentrato a Belotti, ha posto il sigillo finale.Ora i romanisti si sono portati al terzo posto in classifica ben avanti alle milanesi. È un campionato dominato dal centro-sud. Non era facile immaginarlo ma è capitato.