L’Inter ha svangato la nona giornata di Serie A raccogliendo il massimo risultato: espugnare il Mapei, con il minimo sforzo. Vittoria meritata ma partita abbastanza loffia. Lautaro, che nel complesso non ha giocato male, ha sbagliato tutto quello che poteva sottorete tranne in una occasione in cui Consigli ha fatto una grandissima parata. Dzeko ha marcato una doppietta trovandosi al posto giusto nel corretto momento. Nell’intermezzo fra le due reti bauscia il Sassuolo si era portato sul pari. I nerazzurri hanno controllato la partita avvicinandosi alla terza rete, i neroverdi non hanno mai impensierito lo scattante Onana.
Milan vs Juve. Risaliti sull’autobus sociale hanno ripreso mestamente la strada che da San Siro li ha riportati a Torino. Quello che fu lo squadrone bianconero giace in catalessi quasi lo avesse avvelenato una strega cattiva. Sotto il comando di Allegri in due campionati i gobbi non hanno mai vinto un incontro con le prime tre classificate (Milan, Inter, Napoli) dello scorso anno. A Milano non erano neanche partiti male; Locatelli e Rabiot si imponevano su Tonali e Bennacer, la squadra era ben inquadrata. I casciavit giocavano come sempre, corsa, ripartenze, lanci su Leao. Quando prendevano la palla agivano con riflessi pavloviani. Lo scontro pareva fra due squadre di pari forza e continuità di gioco, volte più a cercare di vincere che non a difendere il pareggio. Tutto ciò fino alla mezz’ora del primo tempo quando i rossoneri hanno cominciato ad avere una superiorità sempre più accentuata che ha portato a continui calci d’angolo. Qui la pecca di Allegri. Su ogni palla inattiva per i diavoli la Juve schierava la difesa a zona senza capire che Giroud, partendo dal palo opposto al punto di battuta, attraversava tutta l’area di porta creando scompiglio. Dopo un paio di pericoli, l’ennesimo calcio d’angolo ha trovato Tomori libero di scaraventare la palla in rete da due passi. Ci si aspettava una ripresa delle zebre col fuoco dalle narici e invece è stato il Milan a controllare l’incontro segnando pure una seconda rete con splendida azione di Diaz. Comunque sempre attenti, la Juve non cede mai.
Bello lo scontro fra Atalanta e Udinese, le possibili sorprese per la Serie A. Ritmo indiavolato con anche diversi errori per la velocità, e solito Muriel che si è inventato un assist per Lookman che ha dovuto solo spingere la palla in rete. Goal fotocopia di quello che ha dato la vittoria alla Dea contro la Fiorentina domenica scorsa. Poi il “piccolo fenomeno” si è conquistato e segnato un rigore incontestabile. Pareva tutto finito: bianconeri annichiliti e nerazzurri in testa alla classifica. Poi su punizione Deulofeu ha accorciato le distanze e dato tonnellate di adrenalina ai friulani. Tutti avanti fino al raggiungimento del pareggio. Da quel momento le squadre si sono allungate cercando entrambe la vittoria che non è arrivata per nessuna. L’Atalanta ha perso l’occasione per rimanere in testa alla classifica ,“poer marter”.
Napoli vs Cremonese era già un incontro impari. In aggiunta arbitro e varisti hanno regalato un rigore ai più forti, i grigiorossi cosa potevano fare? Niente,giocare, come si suol dire, bene e con il massimo impegno ma lentamente avvicinarsi alla retrocessione. Questo sta accadendo alla simpatica squadra padana, tante lodi e pochi punti. Il Napoli lo si conosce, è forte, in Europa si è mangiato anche l’Ajax, aspira giustamente al suo terzo scudetto. In Campania si stanno affermando anche Politano e Raspadori ed è tutto dire: gli altri nove debbono essere veramente forti. Quando poi per una imbambolatura della difesa azzurra i fanatici del torrone erano pervenuti al pareggio, ci ha pensato il portiere, per modo di dire, Radu, famoso più per le papere che per le parate, a permettere al Cholito Simeone di bucargli la rete uscendo minchiescamente su un cross di Rui che pareva fatto apposta per esaltare le capacità dell’ estremo difensore. La Cremonese erroneamente ha ritenuto di buttarsi in avanti esponendosi alle ripartenze napoletane che hanno portato alla terza e quarta rete. Napoli solo in testa alla classifica e gli altri ad inseguire.
A fine weekend di Serie A è scesa in campo la Maggica. Dopo cinque minuti pareva aver già chiusa la pratica Lecce, ottima testata di Smalling per il vantaggio. Baricentro alto e pressing hanno messo in ambasce i pugliesi. Intermezzo per informazioni esterne.
Mercoledì 12 parte, a Fiera Milano, 33Bimu, la biennale italiana della macchina utensile, robot, automazione, additive Manufacturing e tecnologie ausiliarie a quanto sopra. Vicino si svolgerà anche Xylexpo, la fiera delle macchine per la lavorazione del legno. Assieme presenteranno più di 1000 espositori su un’area di 100.000 mq. Ingresso gratuito previa registrazione sui siti delle manifestazioni. Io passerò quattro giorni là,spero di vedere tutti voi.
A Roma il Lecce dopo venti minuti è andato sotto , forse per decisione arbitrale esagerata, anche di un calciatore; partita compromessa perché i leccesi, capaci nel difendersi, risultavano inesistenti, anche per la forza avversaria, in attacco. Eppure i capitolini sono riusciti a complicarsi la vita subendo una rete per non aver avuto grinta sufficiente nel rinviare una palla vagante in area. Gelo sull’Olimpico perché i più anziani romanisti hanno cattivi ricordi per gli scontri con il Lecce che portarono alle gloriose sconfitte ai tempi di Eriksson. Però stavolta sulla panchina romana c’è Mou che ne sa 2/3 più del diavolo per cui i tifosi romani erano tranquilli nell’intervallo. Speravano nella rete del successo ed è arrivata subito, ad inizio ripresa, sottoforma di un rigorino su Abraham trasformato dalla Joya. Continua la tiritera degli ultimi campionati, lo scudetto si gioca negli scontri diretti in Serie A fra le 4/5 candidate, il resto è noia.