Una serie A solo con due retrocessioni? È l’ultima idea della Figc, una di quelle che il presidente Gabriele Gravina ha messo sul tavolo nell’assemblea di Lega. Tutto ciò nell’ambito di un percorso che potrebbe portare alla cancellazione del diritto di veto concesso alle singole componenti del calcio italiano in assenza di un accordo complessivo. Eppure, in pochi vogliono che questo strumento venga toccato. «È un diritto della A decidere il numero delle proprie squadre», la spiegazione di Lorenzo Casini, presidente della serie A.



Ma non è questo il piano di Gravina, che potrebbe incrementare il peso della serie A nell’assemblea federale, pari al 12 per cento. Secondo quanto riportato dal Messaggero, ciò sarebbe legato allo snellimento delle squadre di C tramite l’introduzione di parametri più severi per l’iscrizione e lo stop dei ripescaggi dai Dilettanti. A ciò si aggiunge una sorta di fusione di Lega B e Pro. Arrivano così al piano per la massima serie italiana. Si pensa, infatti, alla diminuzione delle retrocessioni.



RIFORMA DEI CAMPIONATI: LA PROPOSTA DI GRAVINA

Non più tre retrocessioni sicure in serie A, ma due in caso di vittoria della terzultima di A con la terza di B. Chiaramente la diminuzione delle retrocessioni nella massima serie italiana comporterebbe una diversa suddivisione della mutualità, in altre parole un calo dell’entità totale del paracadute economico per chi lascia la serie A. Le idee sarebbero giudicate interessanti, quindi non si esclude nulla. Dunque, inizia a prender forma la riforma del calcio di Gravina. Peraltro, così verrebbe accantonata l’idea di ridurre da 20 a 18 le squadre che compongono il campionato di serie A. Le criticità strutturali dovranno essere corrette in altre categorie.



La riduzione del numero delle squadre avverrebbe tramite il blocco di ripescaggi e riammissioni, quindi riguarderebbe soprattutto le società di Serie C. Stando a quanto raccolto dal Corriere della Sera, i patron del club hanno ribadito a Gravina, come ricordato da Casini, anche la «necessità che il diritto di intesa rimanga e che venga riconosciuta alla A un ruolo di leadership». Ora le parti sono chiamate ad arrivare ad una sintesi tramite un documento da affidare al governo per ottenere tax credit, sponsorizzazioni da betting e altre misure salva calcio.