Siamo alla giornata 32 del campionato 2023/24 di Serie A dominato dai nerazzurri di Milano. Obiettivamente, al momento, non esiste squadra italiana paragonabile ai bauscia; potrà anche perdere qualche incontro, ma sarebbe una casualità, anche se Frazier ha sconfitto Ali, nessuno lo ricorda. Dopo aver visto il derby della Mole, mi sono convinto ancora di più. Entrambe le contendenti sono scese in campo con un’enorme paura di perdere; a centrocampo operavano due registi che sarebbe un’offesa per Paredes, che è poco sopra la mediocrità, confrontarli con lui. Il granata Ricci è ancora troppo giovane, Locatelli difende decentemente ma non riesce a fare un lancio in verticale, ha i piedi di marmo. Con questa premessa si capisce come sia andata la partita fra il Toro e la Gobba: reti inviolate. Per segnare bisognava che qualcuno facesse un errore macroscopico, impossibile con i calciatori in campo, una prodezza. Apprezzabili le sgasate di Bellanova, il meno peggio in campo, per la Juve si è salvata solo la difesa.



Per fortuna dei bianconeri, il Bologna ha perso un’altra occasione per avvicinarsi al terzo posto in classifica. Il pareggio a reti inviolate contro il Monza segue quello conseguito a Lecce. Le pile di Zirkzee paiono scariche e, senza di lui, il Bologna retrocede a compagine da centro classifica. Fra l’altro in questa giornata ha rischiato anche la beffa della sconfitta. Forza Bologna, svegliati!



Accantonando il Napoli che ormai sta cercando di arrivare a fine campionato alla meno peggio, sottolineiamo l’incapacità delle riserve milaniste di tenere aperta una finestrella sullo scudetto dopo essersi arrogato il diritto di pensare fosse ancora accesa la fiammella della speranza di raggiungere l’Inter. Contro il Sassuolo, Pioli ha schierato una squadra sgangherata, piena di riserve piazzate nei ruoli sbagliati. I casciavit non hanno toccato palla e buon per loro che l’avversario fosse il Sassuolo, la penultima del bigoncio. Sono parsi campioni anche Lauriente e Pinamonti. Poi, altro che riposo, ha dovuto schierare tutti i titolari. Dovrebbero già le riserve del Milan essere superiori ai neroverdi, figuriamoci i titolari. È stato un finale tutto tira e segno verso una squadra che, fondata da un milanista convinto, Giorgio Squinzi, dopo anni ritornerà in serie B. 3 a 3, finita.



La Maggica ha impostato la gara di Udine pensando di fare un buon allenamento per la partita infrasettimanale di Europa League. Purtroppo si è trovata di fronte una squadra con idee diverse, piazzata a zona e ringhiante su ogni pallone. Il fitto ma lento palleggio giallorosso favoriva gli attacchi friulani. Su uno di questi, una cappella difensiva romana ha permesso a Pereyra di infilare il portiere capitolino Svilar. La Roma, senza Dybala, pareva non essere entrata in campo e, comunque, deconcentrata. Lukaku non beccava palla e Baldanzi mostrava di non valere un decimo della Joya e Paredes sparava tiri da lontano ad minchiam. Finalmente De Rossi ha capito che con il 3-5-2 Lukaku non riceveva palla ed è passato a un più logico 4-3-3. Con tale cambiamento si sono create zone di forza per i giallorossi che hanno potuto impostare un gioco a loro più congegnale, creando occasioni da gol anche se non eclatanti. Naturalmente i bianconeri non stavano fermi, applicavano un gioco logico: difesa e contropiede. Quando la Roma è passata al 4-2-3-1, con Paredes e Cristante mediani e con l’ingresso di Dybala a sostenere Lukaku, tutto è girato a favore della Roma che ha pareggiato per una papera del portiere Okoye, che infatti “O’coie” in rete, e gettate le basi per la vittoria. Però al 77’ minuto, il terzino romano N’Dicka è crollato a terra colpito da un malore, partita giustamente sospesa. Stadio ammutolito, auguri di cuore al giocatore.

Quando la serata della domenica stava volgendo al tramonto, sono scesi in campo gli uomini della Beneamata. Avversaria la squadra del Cagliari che Ranieri ha disposto a specchio della formazione bauscia cercando di non permettere a questa di travolgere la sua squadra sulle ali. In parte, soffrendo, c’è riuscito. Nell’Inter, nonostante Sanchez giocasse molto bene, la mancanza di Lautaro si sentiva, il Cagliari, senza il timore verso il goleador argentino, si permetteva di far avanzare, a turno, i difensori. I nerazzurri, per giocando sotto ritmo, hanno dominato il campo per tutto il primo tempo. Purtroppo, per loro, le truppe milanesi hanno raccolto solo una rete con Thuram che ha concluso una fantastica azione del Nino. Alla ripresa il Cagliari ha cominciato a correre. Molti fra i nerazzurri sono apparsi spompati, mai in anticipo sulle seconde palle. Dopo il pareggio degli isolani sono parsi più svegli, hanno ottenuto un rigore e si sono riportati in vantaggio. Si capiva, però, che i rossoblu ne avevano di più e infatti alla fine il pareggio è stato il giusto risultato. I punti sul Milan sono sempre 14, non sarà semplice vincere il derby; interisti consideratelo un primo match ball!