SERIE A, 24^ GIORNATA
L’alchimia dei sorteggi, inventata per questo campionato di Serie A, ha fatto sì che il derby della Madonnina sia arrivato alla 24a giornata, un turno che ha stravolto molte certezze. Ai bauscia sono occorsi 39 minuti di dominio per abbattere la difesa dei casciavit arroccati attorno al loro portiere costretto a grandi interventi. Peraltro Maignan, nel primo tempo, è stato l’unico rossonero a far arrivare la palla nella metà campo interista. L’idea di Kessie dietro Giroud non è parsa una grande pensata, Brozovic se lo mangiava, e Dumfries con Perisic parevano dei marziani rispetto a Hernandez e Calabria. Però i rossoneri hanno avuto il merito di andare al riposo con una sola rete di svantaggio tenendo così aperto l’incontro.
Infatti nella ripresa, quando era più facile aspettarsi il raddoppio dell’Inter che non il pareggio, il Milan non solo ha pareggiato ma, in collaborazione con Handanovic, Giroud l’ha pure portato in vantaggio. Le stranezze del calcio. Nel frattempo Inzaghi aveva effettuato una serie di sostituzioni più atte a tenere il vantaggio che non ad attaccare e cosi è finito un derby che riapre il campionato, per la vittoria del quale i rossoneri balzano in vetta ai pronostici. Per la Beneamata possiamo annunciare l’accompagnamento funebre reale: il Re è morto, viva il Re. Questo perché, comunque, al comando della classifica rimane lei.
La Maggica gioca a buttar punti in Serie A. Se vuoi andare in Europa non puoi pareggiare in casa con il Genoa che, oltretutto, ha giocato l’ultima mezz’ora in dieci. I rinforzi di gennaio hanno molto migliorato i giallorossi infatti ora prendono poche reti, però non hanno la grinta necessaria quando bisogna “buttarla dentro”. Così facendo arrivi attorno al decimo posto. Se poi ai difetti della squadra si aggiungono errori arbitrali che non ti favoriscono, tutto diventa difficile. Se quello di Abraham era fallo, quello su Sanchez sulla prima rete del Milan era da espulsione. Nella realtà erano due interventi non di grande fallosità, la differenza l’hanno fatta gli arbitri: bravo Guida, un pollo Abisso. Al contrario la Lazio ha passeggiato a Firenze: i toscani non hanno ancora assorbito la partenza di Vlahovic che ha fatto contento solo il loro presidente.
A proposito di cariche apicali: Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica per l’incapacità dei politici di trovare uno fra loro che potesse accedere alla carica. Draghi, che un anno fa sarebbe stato scelto all’unanimità, è rimasto inchiodato alla presidenza dell’esecutivo. Questo deve averlo spinto ad assicurarsi che il Presidente della Repubblica non cambiasse, ognuno ha bisogno di protezione e certezze.
Non demorde il Napoli che ha raggiunto il Milan in classifica di Serie A ponendosi anch’esso a ridosso dell’Inter che, però, ha giocato una gara in meno di loro. A Venezia gli azzurri hanno dovuto macinare un’ora di attacchi prima di piegare la resistenza dei lagunari. Costoro sono una squadra ostica, capace di difendersi e sempre pericolosa in contropiede. Sabato prossimo si presenterà l’Inter al Maradona: sarà un incontro decisivo per entrambe. Ai nerazzurri potrebbe bastare il pareggio, ai partenopei no, devono vincere. Si è invece semisuicidata l’Atalanta: non riesce più a vincere in casa e, avendo perso con il Cagliari, dovrà – se vuole sperare di rimanere nelle quattro di Champions – battere la Juventus alla prossima giornata.
Solo tredici minuti e Vlahovic ha portato la gobba davanti alla Dea in classifica. Rete su assist di Dybala. Questo è il pericolo per chi sta davanti alla Juve: se questi due girano, e con loro Cuadrado, allora per i bianconeri non ci saranno già quest’anno traguardi irraggiungibili. Il Verona non è stato certo un avversario impalpabile anzi, specialmente ad inizio ripresa ha avuto sprazzi di alta pericolosità. Poi, dopo un’ora di gioco, su grande azione e assist di Morata, Zakaria ha chiuso i giochi. Gli acquisti di gennaio hanno sicuramente resa più solida la Juve anche se per l’occasione ha espresso più la volontà di esprimere un gioco che non realizzarlo; però l’impressione è che a fine mese avremo una Juve molto diversa da quella del girone di andata e con lei le pretendenti lo scudetto dovranno fare i conti. Per i colori nerazzurri in generale, è stata una giornata da dimenticare, la peggiore e più sfigata dell’annata.