Premetto: far giocare Lautaro lasciando Icardi in panchina è una cavolata che Spalletti rischia di far pagare a squadra e tifosi nel finale del campionato di Serie A. Ciò detto bisogna prendere atto che i bauscia hanno giocato una partita moscia con il solo Nainggolan all’altezza delle speranze nerazzurre. Per l’Udinese splendide le prodezze del portiere Musso e poco altro. I friulani si sono chiusi in difesa,pullman sulla linea di porta e… buonanotte. Non parliamo poi dei varisti. Non è che mandino loro delle escort in postazione? Se non si fosse distratti da eventi di interesse superiore non è possibile non vedere il calcio, da dietro, sulla caviglia/polpaccio di Icardi da parte di De Maio a due metri dalla porta bianconera. Arbitro confuso dal bianconero delle maglie? O dal cognome del difensore Udinese? Arbitro:quello importante si chiama Di Maio, per cui non sono parenti! Analizzando la partita di Serie A, dobbiamo sottolineare la mancanza di grinta da parte nerazzurra e l’inconsistenza nonché lentezza della regia di Borja Valero. Quando manca Vecino, l’Inter non può prescindere da Gagliardini, unico mediano in rosa che sa assalire l’area avversaria. I milanesi sono stati pericolosi, principalmente nei minuti in cui sono rimasti in campo contemporaneamente Icardi e Lautaro. Perche ‘non lasciarli sino alla fine?



La Gobba è stata ancora salvata da Ronaldo B. Il derby della Mole, anticipato per permettere la celebrazione del Grande Torino il giorno del settantesimo anniversario della tragedia di Superga, è parso la ripetizione dell’incontro Inter-Juve Dominio del Toro che passa in vantaggio ma canna le possibilità di raddoppio, pareggio di CR7 quando tutto pareva consumato. I granata hanno perso una enorme occasione per rientrare in corsa per la Champions, ora avranno l’obbligo di vincere tutte le prossime partite: ce la possono fare. La Juve ha fatto una partita da fine stagione con Chiellini impegnato a chiudere tutti i buchi che un centrocampo dominato dai torinisti procurava a tonnellate. Visti in settimana gli incontri di Champions, è veramente un atto di masochismo esaltarsi per la nostra Serie A. Meglio le sfide di twirling alle quali mi ha trascinato il mio amico bancario Max Mira. Sua figlia Elisa, nel singolo e in coppia con l’amica Denise, è divenuta bicampione regionale per la serie B. Il padre, giustamente, si esaltava ma voglio ricordargli che al mio paesello, Gerenzano, esiste un gruppo twirling quasi insuperabile a livello internazionale. Nell’impegno delle giocatrici trasudava voglia di vincere ed entusiasmo, non la moscezza di molti incontri di calcio della nostra massima serie.



Strapotere della Dea a Roma: la Lazio non si è per niente scansata anzi, dopo tre minuti era in vantaggio con Parolo. L’Atalanta, anziché scomporsi, ha continuato a macinare il suo gioco fatto di scambi in verticale e, aiutata anche da pacchiani errori dei difensori biancazzurri, ha incassato tre punti che la spingono al quarto posto in classifica a un punto dall’Inter. La Champions non è più solo un sogno! Sta cercando di salvarsi l’Empoli. Ha battuto la Fiorentina che, dall’arrivo di Montella, è diventata il materasso del campionato. Non sarà facile per gli azzurri toscani ma, per per il gioco espresso, merita la serie A molto più dell’Udinese. La Maggica ha perso l’occasione per mantenere la distanza dalla Dea e cercare di assicurarsi l’accesso alla Champions: me l’aspettavo più determinata e grintosa invece è parsa l’Inter di Udine. Passata in vantaggio a otto minuti dal termine, con il solito Faraone, è riuscita a farsi raggiungere dal Genoa che, allo scadere del recupero, ha buttato la vittoria e la sicura salvezza ciccando un rigore. Perchè lo ha tirato un signor nessuno come Sanabria e non capitan Criscito? Misteri prandelliani.
Pareggio che può dirsi giusto ma che fa incavolare entrambe.



Primo tempo sconcio al San Paolo fra Napoli e Cagliari. Da vacanza estiva. Primo tempo finito senza alcun tiro nello specchio delle due porte. Solo Barella a sbattersi per farsi notare dai napoletani e niente altro. Proprio una partita inutile. Ripresa giocata con maggiore impegno, forse per non avere richieste di rimborso per il prezzo pagato per vedere l’incontro dal vivo. Dopo un’ora di cincischiamento, una bella azione in contropiede degli isolani,colpo di tacco di Barella a liberare il destro di Pavoletti che sorprende Meret. Reazione napoletana con un paio di tiri insidiosi che Cragno ha parato con qualche difficoltà. Nel frattempo Ancelotti ha inserito Milik per dare consistenza all’attacco. Tutto il Napoli in avanti e i rossoblu che non ne hanno per ripartire. Nei vesuviani nessuno sa tirare pericolosamente da fuori e, con il Cagliari chiusissimo, non può esserci possibilità di ottenere la rete del pareggio entrando in porta col pallone. Quando già i sardi assaporavano il gusto della vittoria è arrivata una capocciata di Mertens, su cross da sinistra,a portare in parità le squadre. Poi al novantaseiesimo l’arbitro, in combutta con il Var, si è inventato un rigore per il Napoli che, trasformato da Insigne, ha consegnato agli azzurri una immeritata vittoria. Mentre ci si preparava alla “quadrigiornata” calcistica, il Governo ha approvato il Decreto Crescita. Ci sono due ottime decisioni: il rilancio del superammortamento e la riduzione fiscale per le spese sostenute dalle nostre Pmi per la partecipazione a fiere all’estero. Sono cose buone e giuste, doverose e salutari per le nostre imprese che devono competere a livello globale con aziende che, nei loro confronti, sono giganti. Milan vs Bologna andrà a completare la giornata calcistica: alla fine anche i casciavit, la statistica lo dice, torneranno a vincere. Il Bologna di Sinisa, praticamente salvo, potrebbe essere l’avversario giusto. O no?