Quarta di ritorno in Serie A: avanti con alcune novità. Il derby di Milano è valso a dare un’ impronta al campionato, erano dieci anni che non avveniva. Nel frattempo superMario ha ottenuto la fiducia e ora dovrà agire. Ha posto tre temi alla base del proprio operare: salute, formazione, economia. Bastava citare l’ultima: non esiste un’economia che possa funzionare senza aver prima risolto le problematiche connesse alla salute di un popolo e alla sua formazione culturale. Oggi tutto si concentra in una sola azione imprescindibile: vaccinare!
Si è partiti, si deve accelerare produzione e inoculazione del vaccino anticovid. Non abbiamo altre cartucce sparabili per assicurare la salute alle persone che vivono terrorizzate dal terribile virus, la scuola potrà riprendere a pieno ritmo solo con professori, addetti e allievi vaccinati e l’economia, in un mondo globalizzato, riprenderà positivamente ad espandersi se le prime due tematiche verranno risolte. Ne risente molto il mondo del calcio. Senza spettatori, formazioni spesso indicate dai medici, disinnamoramento dei tifosi, portano a buchi di bilancio non “stoppabili”. Andare alle partite significa pagare il biglietto, muovere l’economia, aumentando il Pil e , quando la tua squadra vince, incrementare anche il prodotto “felicità”.
È successo in questa giornata di Serie A, di gloria bauscia e smacco cacciavitesco. Grande innalzamento del pil della felicità per i nerazzurri. La differenza fra le due squadre è parsa andare molto al di là della tre pere rifilate dai nerazzurri ad un Milan i cui giocatori, in questo momento, non avrebbero alcuna possibilità di partire titolari nell’Inter. Primo tempo dominato con Eriksen a dettare i tempi, Lautaro a bersi la difesa diavolesca e l’amico suo, Lukaku, a dirigere i contropiedi come un professore d’orchestra. I rossoneri non hanno mai centrato la porta avversaria. Ad inizio ripresa la Beneamata ha tirato un po’ troppo i remi in barca; ci ha però pensato Handa a spegnere ogni velleità milanista. Dopo gli spettacolari goal della Lula, musica e ovazioni per i nerazzurri. Il Milan ha fatto quello che poteva, non può rimproverarsi nulla, è solo più debole. Basta, non posso commentare altre partite, mi sento come l’arabo che ha visitato la Mecca.
Sarebbe dissacrante, di fronte ad un derby così esaltante, perdere tempo nel commentare il pareggio della Maggica a Benevento, le vittorie della Lazio con la Samp, dell’Atalanta col Napoli e, nel post giornata di Serie A, della vittoria dei gobbi con il Crotone che tutti pensiamo certa. Poi, magari, qualcuno spera non si realizzi. Al paron Rocco, quando allenava il Padova, prima di un incontro con l’Inter venne detto: ”vinca la migliore”. Rispose: ”ciò, speremo de no“.Vinsero i patavini 2-1. Sarà così col Crotone? Speremo!