Siamo nel periodo dei Concerti di Natale l’ultima frontiera, finché non arriverà qualche guru della pubblicità ad inventare cavolate sostitutive, per la rappresentazione dell’essenza natalizia, la memoria di un fatto che ha stravolto l’umanità. Ricordiamocene anche mentre assistiamo al miracolo di un arbitro che giudica correttamente un tocco di braccio in area di un difensore genoano contro la Juve. I Gobbi stavolta non sono riusciti nel giochetto di portare a casa tre punti con la solita tecnica: rete di vantaggio e catenaccio. Sono ancora i favoriti per la vittoria finale ma cominciano a capire che il non gioco è sempre meno premiante.



Ha ripreso a correre e manovrare il Napoli: Mazzarri ha rincorniciata la squadra nel gioco spallettiano e, nonostante il Cagliari diversi mal di testa agli azzurri li abbia creati, è riuscito a rimettere in azione il duo balistico: Oshimen e Kvara. Con loro la vittoria è arrivata. Il Monza, come già nel recente passato, contro il Milan si è scansato. Dopo tre minuti era già sotto, continuava a far possesso palla senza alcuna capacità di concludere. In particolare le fasce laterali erano esclusivamente terreno dei casciavit che si divertivano come in allenamento, ad ogni ripartenza avevano possibilità di segnare. Dopo la terza rete si sono fermati, i brianzoli, a loro volta, sono parsi contenti di averne subite così poche. Non è certo da questa partita che si possa comprendere il futuro del Diavolo, anche se il gioco è apparso molto scorrevole e l’incontro facilmente governato: aspettiamo incontri più impegnativi.



La sorpresa dell’anno è sicuramente il Bologna. Dopo il pareggio di San Siro, partendo da doppio svantaggio con l’Inter, ha raggiunto una formidabile autostima con la quale si approccia alle gare senza paura con un gioco pieno di interscambi fra i componenti la squadra e una velocità inaspettata che permette ai felsinei di Motta di mettere sotto squadre teoricamente più forti come la Maggica di Mourinho. L’allievo ha sconfitto il maestro che però può lamentare le assenze dei suoi due campioni: Lukaku e Dybala. Senza di loro i lupi non possono mordere, hanno accennato ad alcune percussioni ma a Bologna hanno rischiato più l’asfaltatura che il ricupero.



Mi sa che la mancanza di pressione abbia un po’ rilassato i bauscia. Contro la Lazio sono partiti con poca aggressività permettendo ai romani di attaccare e arrivare sempre in anticipo sulle seconde palle. Poche ripartenze nerazzurre anche se, dopo venti minuti, ci sarebbe stato un evidente rigore per la Beneamata. Sarri ha infoltito il centrocampo impedendo al Calha di dettare i tempi di gioco. Poi cavolata difensiva laziale che lancia Lautaro, da grande goleador non può sbagliare: 0-1. È una gara spumeggiante che vale il costo del biglietto. La partita prosegue ma, mentre i biancazzurri tentano di incrementare la pressione, con un travolgente contropiede si completa la gara della Thula con rete di Thuram. A nulla valgono i tentativi degli aquilotti per rientrare in partita, anzi l’Inter sfiora la terza rete. Con questa vittoria si porta avanti quattro punti sulla Juve: è solo una piccola fuga per vincere il titolo – inutile – di campioni d’inverno, poi ,di riffa o di raffa, volens aut nolens, i bianconeri rientreranno. PS. Speriamo di no!