Riprende il campionato di Serie A e, complice anche lo schifosissimo virus che ammorba il mondo, cominciano le grandi sorprese. Perdono la Dea a Napoli, la Lazio a Genova contro i blucerchiati e l’Inter regala, aiutata dall’arbitro, la vittoria nel derby, dopo anni, ai “casciavit”. C’è stato un primo tempo pimpante finito, così ha voluto il dio del calcio, con il Milan in vantaggio e con almeno due reti buttate dai “bauscia”, e un secondo tempo tutto nerazzurro con parecchie occasioni sprecate. Ha vinto il Milan, viva i rossoneri, ma avrebbe potuto vincerlo tranquillamente l’Inter. Ho accennato all’arbitro. Ha fischiato con decisione un rigore a favore dei rossoneri che è arrivato più da una furbata di Ibra che da un reale fallo di Kolarov, e annullato uno all’Inter per una interpretazione strana dei regolamenti. Le squadre si sono equivalse, l’Inter è più forte, il Milan ha lo svedesone.



Non è stata giornata per le migliori, anche la Juve, a Crotone, ha faticato: era passata in svantaggio. I “gobbi”, senza Ronaldo non fanno grande paura. Il Napoli, già a metà gara aveva sotterrato l’Atalanta, e la Lazio ha fatto diventare uno squadrone i modesti blucerchiati. Che si siano allenate per la Champions? Analizzando il derby seriamente, l’Inter oggi ci è parsa avere una difesa che, così rabberciata, non può andare da nessuna parte. Forse scartare Godin è stato un errore. Il centrocampo ha bisogno di trovare un Brozovic almeno dignitoso. Hakimi è fortissimo e Lukaku con Lautaro formano una coppia incontenibile. Creano sei/sette occasioni per partita, purtroppo non tutte le volte la dea bendata è loro favorevole. Non riesce ad inserirsi Eriksen, sembra sempre più un grande calciatore non adatto al nostro campionato. Il Milan è solo in testa alla classifica, è lanciato per lo scudetto o le altre lo stanno prendendo in giro facendoglielo credere?



Nel frattempo è terminata la Bi-Mu. Da un sondaggio, fatto da azienda specializzata esterna, quasi il 90% degli intervistati ha ritenuto che organizzarla sia stato un azzeccato atto di coraggio. Sono passati dai tornelli almeno 10.000 operatori tutti accolti nella massima sicurezza. L’aver organizzato la manifestazione ha portato la macchina utensile italiana al centro della stima internazionale, rilanciata la possibilità di incontri “di persona” fra gli operatori e la volontà di competere dei produttori.

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