Serie A, 24 giornate di campionato. È giornata lunga, finisce martedì, mandando Maggica, Aquilotti e Gobbi fuori quadro. Rimanendo nell’ambito weekend abbiamo l’opportunità di analizzare Napoli, Inter, Milan e Atalanta. I ciucci hanno cominciato a pressare l’Empoli fin dal primo minuto, così decisi che la difesa dei toscani si è spaventata e ha piazzato un’autorete. Prima della mezz’ora poi Osimhen ha timbrato il cartellino portando i campani in doppio vantaggio. La partita era già finita; il Napoli, quest’anno, ha raggiunto vette di calcio spettacolo paragonabili all’Inter del triplete. È squadra che sa attendere con pazienza il momento per colpire, velocità ma mai frenesia. Dominio assoluto, il migliore dell’Empoli è stato, di gran lunga, il portiere Vicario (di cognome).



L’Inter, a Bologna, è partita contratta quasi preoccupata di non ripetere la magra dello scorso anno, quella che ha portato Radu agli onori della cronaca per il premio di calciatore più sfigato del campionato. Lukaku fermo in attacco al contrario degli attaccanti felsinei che, rientrando, creavano superiorità a centrocampo permettendo ai rossoblu di dominare la prima mezz’ora. Poi ha cominciato a girare Brozovic e i bauscia hanno preso il sopravvento con però le due ali, Dumfries e Gosens, incapaci di dare apporto. Quando pareva che la Beneamata avrebbe svangato i tre punti un errore a centrocampo di Barella/D’Ambrosio ha permesso a Orsolini di uccellare Onana.



Quest’anno l’Inter non ha rendimento esterno, non ne indovina una ha perso anche con i bolognesi che, contro le prime sette in classifica, le avevano sempre prese. Oltretutto è andato più vicino al raddoppio il Bologna che non i milanesi al pareggio. Gli interisti staranno male ma debbono consolarsi, ho saputo che alcune persone, in una giornata “ghiacciosa”come l’odierna, sono uscite da casa per andare a votare, pagando, ai gazebo Pd. Mai abbattersi, c’è sempre chi sta peggio! Lukaku è parso un elefante in cristalleria e Lautaro, come sempre, gioca solo per se stesso, se non segna è inutile.



Sicuramente quella di questo campionato non è la miglior Atalanta degli ultimi anni ma i casciavit sono partiti con una aggressività inusitata e non era credibile che la Dea si chiudesse spaventata nella propria metà campo, incapace di dare una palla giocabile agli attaccanti. Mezz’ora e il Milan è passato in vantaggio su autorete di Musso, palo di Hernandez e schiena del portiere avversario. Nessuna reazione bergamasca, la squadra nerazzurra è parsa incapace di impostare un gioco degno di questo nome.

Sicuramente merito del Milan, che passato in vantaggio, ha continuato a macinare gioco cercando il raddoppio ma gli atalantini  sono apparsi impacciati e fisicamente scoppiati. I rossoneri, ad ogni possesso di palla, parevano in grado di raddoppiare. Le squadre di sono schierate entrambe con i tre centrali di difesa, il Milan con due attaccanti a sostegno di Giroud, l’Atalanta con i classici cinque a centrocampo. Nella prima parte della gara nessun atalantino è riuscito ad essere superiore al dirimpettaio milanista, nessun tiro verso la porta di Maignan.

Forse solo un’intelligenza artificiale avrebbe potuto dare indicazioni a Gasperini, da come ha preparato lui la partita non può, da solo, avere l’intelligenza per correggerla. Nella ripresa, forse per vergogna, l’Atalanta si è mossa un po’ meglio. Nessun rischio per i rossoneri ma gara più equilibrata. I diavoli si sono divorati diverse occasioni di raddoppio. Nell’ultimo quarto d’ora sono entrati anche CDK con il babbo Ibra per tentare di svegliarlo. Il padre, seppur lento, sa cos’è il calcio, il bimbo deve ancora mangiare michette.

Atalanta tutta avanti con praterie aperte per i diavoli che hanno raddoppiato. Il Milan ha raggiunto l’Inter al secondo posto in questo campionato esclusivamente milanese perché lo scudetto, che premia i vincitori veri, è già cucito sulle maglie azzurre dei napoletani.