Questa Gobba fa davvero paura. Ha un gioco minimalista; fa un tempo, segna e poi si mette in difesa come una provinciale al cospetto del Real Madrid. Se poi trova dei pollastri brianzoli che pareggiano, con merito, nel ricupero e, invece di difendersi per i tre minuti restanti, vanno avanti permettendo ai bianconeri di ripartire e, con grande dose di posteriore, segnare con un Gatti qualunque, allora cominci a pensare che la corsa per lo scudetto è finita. La Juve, per qualità di gioco, è inferiore al Monza ma mentre i biancorossi pretendono di vincere giocando bene, Allegri è per l’essenzialità e vince. 



Buona risposta del Milan dopo la tragica serata di Champions. Il Frosinone avrebbe potuto passare in vantaggio, ha sbagliato e, giustamente, è stato punito. Pioli ha scoperto Hernandez centrale di difesa ricevendo risposta positiva anche se, senza lui sulla fascia i casciavit possono vincere le gare col Frosinone, non certo un campionato. Il sopravvento rossonero è coinciso con l’ingresso, nella ripresa, di Bennacer, fino a quel momento i ciociari hanno fatto paura. Per andar forte in Serie A i rossoneri hanno bisogno di non fare le coppe, la squadra non pare adeguata al doppio impegno. La vittoria è importantissima perché dopo la figuraccia contro il Borussia Dortmund avrebbe potuto esserci il crollo.



Mentre disputiamo di calcio il mondo politico sta discutendo sul come favorire la transizione delle nostre imprese dalla quarta alla quinta rivoluzione industriale, quella della sostenibilità di cui una delle basi è il Green. Se fossero vere le anticipazioni che girano, vedo poco spazio per incentivare le Pmi ad investire per risparmiare energia e migliorare l’ambiente. I fondi necessari vengono resi disponibili dall’Europa che pone obblighi molto stringenti per l’utilizzo creando maggiorazioni di spese che, se per le grandi imprese possono essere facilmente conglobabili nel complesso costo degli impianti, per le Pmi rappresentano spese di difficile ricupero. Un esempio sono i controlli ex ante. A cosa servono? Non sarebbe sufficiente un’autocertificazione del richiedente visto che, prima di poter accedere all’incentivo/credito di imposta, dovrà subire un controllo ex post? Starem a vede’!



La Maggica fa impazzire i propri tifosi, manca sempre un numero per fare tombola. Contro il Sassuolo ha tenuto la palla per quasi tutto l’incontro ma ogni volta che le veniva sottratta rischiava che i neroverdi la uccellassero. In un’occasione l’hanno pure fatto e i capitolini si sono trovati sotto. Eppure Lukaku e la Joya erano in serata ma il portiere emiliano pareva Zamora, parava ogni loro tentativo. La svolta per Mou è avvenuta dopo un’ora quando il Sassuolo è rimasto in dieci per l’espulsione, per troppa foga, del suo miglior centrocampista, Boloca. I giallorossi si sono scatenati, è entrato anche un terzo attaccante, il Faraone. Così impostata la Roma non ha più permesso ai mapeiani di passare la metà campo e, pur dovendo giocare due jolly, rigore e autorete, hanno ribaltato il risultato, ma che fatica!

Primo tempo pimpante al Maradona. Il Napoli attacca, i bauscia reggono, ripartono e fanno male. Annullata per microfuorigioco una rete di Thuram, ci pensa il Chala a fine tempo con una lecca imprendibile da fuori area. L’Inter è parsa più squadra con gioco impostato a memoria, i campani, aldilà di azioni individuali, principalmente di Politano, non hanno mai dato l’impressione di riuscire a schiacciare i nerazzurri verso Sommer. Nonostante la Beneamata giochi con una difesa rabberciata, Kvara e Oshimen non hanno toccato palla. Alla ripresa il copione non è cambiato. I ciucci hanno forti individualità e con Oshimen creano e sprecano l’occasione per pareggiare ma il collettivo nerazzurro è una corazzata incontenibile: Lautaro a Barella, doppio dribbling e raddoppio. Poi timbra il cartellino anche Thuram su cross di Cuadrado. Il Napoli è forte ma l’Inter ha mostrato di essere la squadra più forte, deve battersi il petto con il cilicio per essersi accontentata del pareggio in casa Juve. 

Forse per l’interesse del campionato di Serie A è meglio così ma per gli interisti assolutamente no. Anche in questa giornata i bianconeri sono stati capiclassifica per poche ore, poi le gobbentruppen hanno dovuto risalire mestamente i colli che avevano disceso con tracotante baldanza. Firmato Simone Inzaghi.