Occorso ieri un vertice definito positivo tra i massimi dirigenti di Sky e il Governo, nella persona del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, ecco che torna prepotente l’ipotesi di riportare la Serie A in chiaro, sia pure per solo pochi incontri o spezzoni di essi, alla ripartenza della stagione 2019-20, dopo lo stop per la pandemia da coronavirus. L’idea chiaramente non è nuova, visto che lo stesso Spadafora la sta propugnando da tempo, ma è diventata assai attuale solo in questo giorni, quando è stato lo stesso Ministro a muoversi in questa direzione, richiamando l’attenzione di Sky, che detiene i diritti del primo campionato in esclusiva fino al 2021. E grandi novità vi sono in merito dopo l’incontro ben proficuo cui ha visto Spadafora al tavolo con Ibarra (ma non con la Lega Serie A, proprietaria del prodotto, che ancora non si è pronunciata). A rivelarcele questa mattina è stata la Gazzetta dello sport, per cui sul tavolo vi sarebbe una proposta, pur limitata ma quanto mai interessante per riportare la Serie A in chiaro in tv, su evidente esempio tedesco. Ovvero Sky, tramite il proprio canale sul digitale terrestre Tv8 potrebbe trasmettere due o tre partite delle prime due giornate della ripresa della Serie A.
SERIE A IN CHIARO? SPADAFORA CHIARISCE
Un’ipotesi certo golosa per gli appassionati, ma che pure non è l’unica ora al vaglio per riportare la Serie A in chiaro. Non è stata infatti abbandonata l’idea di una diretta gol con il calendario molto spalmato, anche se al momento tale soluzione appare di minor effetto. In ogni caso il governo ha appena incassato la disponibilità di Sky, mentre sta effettuando un sondaggio anche con DAZN: rimane però da valutare come questa piccola operazione verrebbe accolta dalla concorrenza, ovvero Rai e Mediaset, che pure potrebbero non ostacolare la svolta, se adeguatamente compensate. Il piano così declinato appare già complesso e pure non scordiamo che vi sono ancora i paletti della legge Melandri da superare: senza dimenticare che è premura dello stesso Spadafora (come della Lega Serie A) che tale rivoluzione non danneggi i già complicati rapporti tra club e broadcaster e che pure tutto questo non venga a influire sul prossimo bando per la cessione dei diritti tv della Serie A, per il triennio 2021-24. Proprio per questo il Ministro dello sport si è subito affermato a precisare che l’eventuale approdo della Serie A in chiaro post pandemia si tratterebbe di un evento unico e relativo solo allo stato di emergenza che viviamo ora: un atto di sensibilità nei confronti del pubblico, ma che non può avere immediate conseguenze sul futuro.