Nona di Serie A con rinvio dell’incontro fra Bologna e “casciavit” per disastri ambientali che, si è detto, non permettevano l’accesso dei tifosi allo stadio. Può essere, ma perché poco lontano, in una zona ancora più colpita dal maltempo, a Reggio Emilia, il Sassuolo ha giocato contro il Modena? Chi lo capisce?
Intanto il Napoli si è confermato squadra tenace e ben organizzata, come impostata a suo tempo da Spalletti, capace di lottare per tutta la gara alla ricerca del colpo di fortuna che, contro il Lecce, è arrivato a un quarto d’ora dal termine. Ora i campani sono i veri favoriti per la vittoria finale.
Nel tardo pomeriggio domenicale si è giocato il derby d’Italia, lo scontro fra Bauscia e Gobbi, la gara che risveglia l’interesse anche dei non tifosi. Le squadre arrivavano da due gare di Champions finite con risultati opposti: i bianconeri sconfitti dallo Stoccarda a Torino, i nerazzurri vincitori, per maggior fortuna, con i “Giovani Ragazzi” di Berna.
I miei pensieri nel pre-partita erano legati a quale input avrebbe dato Inzaghi ai suoi calciatori riguardo al momento di buttarsi all’attacco di una difesa che Motta avrebbe predisposto, come sempre, bloccata, con Locatelli davanti ai quattro difensori, pronto a rincorrere ogni avversario che tentasse di avvicinarsi alla porta zebrata. Solo se la Beneamata fosse stata pronta, pensavo, a rischiare giocando alto, avrebbe messo in grande difficoltà gli avversari.
Poi la partita è iniziata, ed è successo quanto pensavo. Inter in avanti, giro palla veloce e odore di rete che è arrivata dopo un quarto d’ora su rigore. A questo punto, quando tutti pensavano a una crisi bianconera, la squadra torinese ha mostrato il proprio valore. Ha accelerato e in sei minuti, di fronte a una difesa interista fragile, ha ribaltato il risultato. Poi, quando il gioco pareva stagnare, uno splendido e rapido scambio con Thuram ha portato Miki a concludere in rete. Per non farsi mancare niente, passati un paio di minuti, una leggerezza di Kalulu ha provocato un altro rigore per l’Inter. Zielinski, tornato sul dischetto, ha superato di nuovo Di Gregorio.
Primo tempo bello, con i nerazzurri in meritato vantaggio. Si poteva pensare che la Juve subisse reti solo su rigore dopo la prima segnatura, ma i nerazzurri hanno contraddetto questa impressione. Dopo aver già segnato su azione con Miki, hanno infilato la rete juventina con Dumfries, su una mischia da calcio d’angolo.
A inizio ripresa si è capito subito che gli uomini di Inzaghi erano più concentrati, più vogliosi di fare risultato e, prima della quarta rete, avevano già creato un paio di occasioni favorevoli. Dopo il doppio svantaggio pareva che i bianconeri avessero iniziato a preparare gli zaini per rientrare oltre il Ticino, lasciando i fucili nelle mani nerazzurre: coraggio, scapuma!
Invece l’ingresso del soldato YIldiz ha ribaltato la situazione: con due colpi ha pareggiato il risultato, a tutto vantaggio del Napoli, che ora può iniziare una fuga con il sogno scudetto.