Diciassettesima giornata di Serie A. Dove sarà finito il vecchio Toro famoso per la grinta inimitabile e capace di lottare fino allo stremo tanto da essere considerato un flagello dalle grandi? Quello che ha giocato a Milano è parso più un manzo mansueto e rassegnato alla macellazione. Merito anche del Milan che, rafforzato dall’assenza di Ibra – a mio parere serve più in panchina ad incitare i compagni – si è espresso in una cavalcata che neanche le valchirie avrebbero potuto resistergli. I casciavit non sono più una sorpresa ma un gruppo giovane: l’assenza del pubblico toglie loro pressione, diretto da un ottimo allenatore, Pioli, che come sempre sa dare alle sue squadre un ottimo gioco.
Dall’altra parte Giampaolo che penso sia giunto al capolinea. È uno di quegli allenatori che hanno molte idee, alcune giuste altre sbagliate. Normalmente preferisce le seconde. Pare donna Prassede di manzoniana memoria. La partita è stato un continuo attacco milanista: i rossoneri hanno ottenuto il loro undicesimo rigore a favore in diciassette incontri, è sicuramente un record. Il Var, che aveva assegnato la massima punizione al Milan, ne ha tolta giustamente una al Torino. A mio parere i due rigori non esistevano: Diaz si è buttato alla Cagnotto, molto prima che Belotti gli sfiorasse la fettona.
A proposito di altre fette: si legge che il Governo voglia eliminare la fetta dell’ex superammortamento dalla legge Transizione 4.0. Mi domando: hanno visitato le aziende italiane? Si sono resi conti che per la maggioranza delle nostre imprese l’ingresso di un nuovo bene strumentale rappresenta un grande ammodernamento e la base per una futura digitalizzazione e interconnessione con altre macchine e impianti interni o esterni all’azienda? Si pensa che mettendo sensori e un po’ di software su vecchie macchine si diviene più competitivi? E’come se pensassimo di rimettere in pista Mazzola o Rivera o Berruti, l’olimpionico, con lifting al viso e massaggi.
Proprio su questa linea giudico la presenza e il modo di giocare di Vidal nei bauscia. Costui non ha capito che deve reinventarsi, non può pretendere di fare le stesse entrate e di avere la rapidità di cinque/sei anni fa. Così facendo arriva sempre tardi e provoca falli inutili oltre a non essere mai bel vivo del gioco. O cambia o può essere solamente una buona riserva in questa Serie A. Contro la Maggica l’Inter ha fatto una splendida prima parte di gara: sette occasioni da rete e zero goal. I giallorossi quattro contropiede, un tiro in porta deviato da Bastoni e rete del vantaggio. I milanesi non si sono però persi d’animo. Alla ripresa in venti minuti Skriniar di testa e Hakimi, con azione e tiro spettacolare, hanno portato la Beneamata, giustamente, in vantaggio. Dopo la rete però la squadra ha commesso l’errore di ritirarsi e, come capita in questi casi, a pochi minuti dal termine – forse con azione fallosa su Skriniar – Mancini ha pareggiato. È stato un bell’incontro fra due squadre che meritano la classifica di Serie A che hanno però, quando ti raggiungono sul finire, girano le scatolette, anche se il pareggio è risultato giusto ma poco utile per entrambe.
Ci sarebbe molto da dire sui cambi di Conte; ora l nerazzurri hanno l’obbligo di battere, la prossima giornata, la Juve perché il Milan sarà a Cagliari e nn saranno certo gli isolani a fermarlo. La sconfitta della scorsa settimana con la Samp pesa ancora di più. I diavoli si avvicinano al titolo, meritato, di campioni di inverno: finiranno lì? Lazio e Napoli sono riusciti a portarsi a casa i tre punti, però i laziali a Parma hanno dovuto aspettare il secondo tempo e i napoletani, a Udine, l’ultimo minuto. La Dea ha invece rifilato quattro pere al Benevento e mostrato un mostruoso Ilicic.
È toccato alla Juve inseguire in questa giornata di Serie A.Le gobbentruppen si sono lanciate all’attacco del Sassuolo che però ha tenuto senza problemi per tutto il primo tempo. Anzi i neroverdi hanno mostrato una fluidità di gioco ed una compattezza che metteva in difficoltà i bianconeri. Poteva esserci una espulsione di Bonucci che, da ultimo uomo, ha trattenuto platealmente Caputo ma Juve è Juve e, proprio all’ultimo minuto del primo tempo, l’arbitro ha espulso Obiang, con solita sceneggiata di Chiesa, per un fallo che ricordiamo uguale a quello fatto da Kessie su Hakimi nel derby senza alcuna conseguenza. In superiorità numerica non ci sono stati più problemi per i bianconeri che sono potuti passare con un forte tiro da fuori di Danilo. È parso evidente che la partita a quel punto, per gli juventini, è parsa finita, pensavano si trattasse di praticare un allenamento per lo scontro della prossima domenica con l’Inter. Dopo la rete ha cercato di mettersi in mostra anche Ronaldo fino a quel momento assente.
Ma i bianconeri non hanno tenuto conto della grinta degli emiliani che, pure in inferiorità numerica, con una splendida azione in verticale li hanno raggiunti con Defrel. Incavolatissimi i campioni d’Italia si sono buttati avanti e il Sassuolo non ha potuto che difendersi ma senza fare barricate. Però non si può regalare un uomo ad una squadra che, a livello di singoli, ti è nettamente superiore: infatti, a nove minuti dalla fine, la difesa emiliana affaticata commette un errore stupidissimo che consegna ai bianconeri i tre punti. All’ultimo secondo segna anche Cr7. C’at vegna un cancher!