Campioni d’inverno! Un titolo inutile in Serie A se lo conquisti in modo normale, ma vale tantissimo se lo ottieni con un colpo di fortuna che normalmente è di esclusiva prerogativa dei Gobbi e, in alcune occasioni, dei casciavit. Con la Hellas: al 90° squadre in pareggio, al 93° vantaggio dei bauscia con Frattesi su gentile omaggio di Montipò, al 98° rigore buttato sul palo dal Verona. Mi immagino l’incazzatura juventina pari solo alla goduria nerazzurra. Forse sia la rete del Verona che il vantaggio finale interista potevano, da un varista molto fiscale, essere annullate per falli di partenza. 



La partita della Beneamata è andata in continuità con la gara di Genoa: lentezza nel gioco, mollezza negli scontri, stanchezza psico-fisica. Il periodo di gennaio-febbraio è spesso stato collegato con l’Inzacrisi, in cui le squadre di Inzaghi dominano nel possesso palla e creano decine di occasioni che buttano al vento. Per superarlo un po’ di lato b aiuta molto. I nerazzurri erano in credito con i bianconeri torinesi che in questo sono maestri: vittorie contro lo sfigato Verona, che non ha fatto malizie, e col Monza. Il rientro del Torogoleador si è sentito moltissimo, la presenza di Arnautovic ha fatto da dodicesimo giocatore alla Hellas, sarebbe stato meglio per i milanesi giocare in dieci. Comunque l’Inter è la squadra che ha fatto più punti nel corso del 2023, sempre inseguita, lingua fuori, dalle gobbentruppen. 



Passeggiata del Milan a Empoli. Questa è una squadra con gioco e giocatori di buon valore ma troppo giovani, mancano dell’esperienza necessaria per rimanere nella massima serie. I rossoneri, inoltre, sono in un momento di grazia, hanno ripreso a correre e sgasare con Hernandez e Leao. Infatti, alla prima volata di Leao si sono create subito le condizioni per il vantaggio milanista poi raddoppiato da Giroud su rigore stupido dovuto all’inesperienza empolese. Nella ripresa altra rete in contropiede dopo un paio di buone azioni empolesi che parevano preludere al dimezzamento del vantaggio milanista. I diavoli si sono rafforzati al terzo posto e potrebbero godere di eventuali regali di Inter e Juve anche se, al momento, le due citate paiono più forti dell’armatina rossonera. 



La fisicità e il ritmo del Torino hanno costretto il Napoli sulla difensiva per mezz’ora di gara. Grave, per i granata, aver mostrato ottime idee ma sbagliato sempre l’ultimo passaggio permettendo ai campani non solo di tenere la rete inviolata, ma anche di creare azioni pericolose con rapide ripartenze. Che gli azzurri non siano più il complesso fortissimo dello scorso campionato lo si sapeva ma, nel primo tempo, il Toro li ha presi a pallonate e, finalmente, infilati: 1-0. Partita la ripresa, fallo da pazzi del neo acquisto Mazzocchi che, dopo tre minuti dall’esordio, viene mandato a farsi una doccia gelata negli spogliatoi. Un minuto e i granata raddoppiano. Napoli in balia del Toro, corazzata lo scorso campionato, zattera ora. I campioni d’Italia, ho pensato, rischiano l’imbarcata: è arrivato il 3-0 e la squadra è parsa sbandata e senza convinzione. Il Toro ha fatto squadra, il Napoli un’armata Brancaleone. 

Salernitana messa bene in campo contro la Juve. “Un bel 5-4-1 e vediamo se passi, noi campani il pullman davanti alla porta non lo togliamo anzi, già che non te l’aspetti partiamo in contropiede e, con l’interista Maggiore, ti infilziamo e chiudiamo il primo tempo in vantaggio. Poi magari ne prenderemo sei come l’altro giorno ma lo sforzo per far felice il fratello del nostro allenatore l’abbiamo fatto”. Così hanno pensato i giocatori granata. Iniziata la ripresa Maggiore è stato punito: espulso. Attacco bianconero neanche la porta campana fosse Fort Apache. La Salernitana non poteva che cedere e lo ha fatto quando la Juve ha messo in campo tutte le bocche di fuoco: Vlahovic, Yildiz, Milik. Ma la rete è stata di un centrocampista, tale Iling Junior su tocco di Vlahovic. 

Poi l’incontro è proseguito in attesa della mazzata finale all’ultima della classifica. Non c’è stato più gioco, tutta la Juve era attorno all’area campana che rispondeva solo con inutili rinvii alla “viva il Parroco”. La solita vittoria bianconera di corto muso e grande fattore C è arrivata solo al novantunesimo. La Salernitana si è strenuamente difesa ed è stata punita oltre i propri demeriti. I torinesi hanno portato a casa i tre punti per ritornare a due dall’Inter ma, per quanto riguarda gli schemi di gioco, non hanno mostrato grandi idee. Le prime della classe non stanno giocando al massimo, i bianconeri sono favoriti dal fatto di non avere problemi di coppe europee. 

Non capisco Mou. È partito per giocare alla pari con l’Atalanta pur sapendo che è il sistema migliore per farsi trafiggere dai bergamaschi. La Maggica avrebbe dovuto, in particolare all’inizio, stare bassa, aspettare e ripartire. Dopo sette minuti la Dea vinceva già. Da quel momento le due contendenti hanno dovuto giocare contro la loro natura: la Roma tutta avanti, l’Atalanta in difesa. Ciò fino al 38° quando l’ennesimo batti e ribatti in area atalantina è finito con un intervento stupido e inutile di un difensore bergamasco: rigore e pareggio di Dybala. Da lì è iniziata una gara più logica, la Dea senza veri attaccanti, attaccava con rapido palleggio, i giallorossi ribattevano con tentativi filtranti in orizzontale. Bene Lukaku e Dybala, così come CDK finto centravanti atalantino. 

A metà gara Gasperini ha inserito Scamacca, centravanti vero, togliendo, chissà perché, CDK. L’impressione è stata che i centrocampisti dei nerazzurri giocassero troppo avanti lasciando la difesa in balia di Lukaku che riceveva palla, la difendeva e smistava a suo piacimento. Col passare del tempo la Roma ha potuto far prevalere la propria maggiore prestanza fisica, ha creato anche buone occasioni da rete sciupate da Lukaku. Finale con dominio territoriale giallorosso che non è però approdato a nulla. È finito il periodo natalizio, ritornano tutti i problemi accantonati durante i festeggiamenti per il “compleanno” di Gesù. 

Ho seguito l’intervista di inizio anno alla premier Meloni. Purtroppo, a mio parere, troppe domande sono state indirizzate a problemi che interessano solo gli amanti dei gossip, tipo se sarà sospeso quel parlamentare cui piace andare alle feste di fine anno armato. Pareva uno stile di intervista come quelle agli allenatori a fine partita, domande su argomenti che i giornali trattano ogni giorno come notizie sensazionali mentre spesso sono banalità che interessano quattro gatti. Mi aspettavo domande più incisive sulle nostre prospettive economiche, ma ancor più sulla disastrata situazione della nostra sanità e delle nostre scuole. Adesso attendiamo con ansia lo scontro televisivo fra la presidente del consiglio e la segretaria del Partito Democratico, sperando discutano dei problemi reali delle famiglie, dei giovani, dell’immigrazione e, ripeto, della scuola, della sanità e di come il nostro Paese intende agire per sostenere la cessazione degli scontri armati in essere, che grande danno stanno causando all’economia della nostra Europa. Non penso però che lo scontro fra le nostre personalità politiche più importanti porterà a risultati così eclatanti da farci dimenticare che nel prossimo fine settimana inizierà il girone di ritorno di Serie A.