Corto muso? Più che altro grande lato B. Questa è la sintesi della vittoria al 90′ dei Gobbi contro un Hellas Verona ben disposto in campo che per tutto l’incontro ha chiuso le linee di passaggio ai bianconeri e che avrebbe meritato un tranquillo pareggio. Alla Juventus sono state annullate due reti di Kean per fuorigioco di centimetri, ma le regole valgono per tutti. I bianconeri potrebbero aver iniziato uno di quei periodi in Serie A in cui tutto “ti va bene” e, senza particolari meriti, ti trovi scudettata. Ieri vincevi contro i casciavit, che giocavano in dieci, per autorete, oggi segni a partita terminata, non hai impegni settimanali e va a finire che anca i murun fan l’uga (anche i gelsi producono uva, also a malbury produces grape).



Di tutt’altro tono lo scontro fra Bauscia e Maggica. Le squadre si sono schierate con schemi tecnici speculari, ma attuati in modo completamente diverso. La Beneamata a far gioco e la Roma tutta in difesa in attesa di poter ripartire in contropiede. Nella prima parte della gara non è mai avvenuto che i romani abbiano passato la metà campo; è avvenuto solo sui rinvii del portiere. Lukaku, ingabbiato da Acerbi, Bastoni e con la linea di attacco chiusa dal Chala non ha toccato palla; i nerazzurri hanno buttato al vento 3/4 occasioni facilissime. Secondo tempo in linea col precedente anzi, Roma più chiusa e più errori nerazzurri finché, passato l’80′, Thuram ha sfruttato il solito cross di Dimarco riportando l’Inter in testa alla classifica. I nerazzurri sono la squadra più forte ma un poco di cinismo in più in fase di conclusione non guasterebbe.



Un tempo ciascuno per Milan e Napoli. Nel primo il diavolo ha scherzato con gli avversari e le due reti di vantaggio al termine sono apparse anche poche. Gli azzurri non tenevano una palla in attacco e ciò permetteva ai rossoneri di riprendere rapidamente il gioco nelle mani e ripartire con Leao e Hernandez. Implacabile poi Giroud nel colpire ogni pallone che gli veniva indirizzato nell’area avversaria e trasformarlo in rete. Nell’intervallo Garcia ha capito che senza attaccanti di ruolo è difficile dare profondità al gioco e segnare. È bastato l’ingresso di un uomo d’area come Simeone affiancato a Raspadori, che non è una prima punta, perché si potesse capire che il re-Milan era nudo. Venti minuti e si è arrivati al pareggio per la goduta del Maradona e per la felicità di Inter e Juventus.

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