Siamo alla penultima giornata di Serie A ed è tempo di cominciare a tirare le somme su un campionato dominato dal Napoli, inficiato dai tira e molla sulle penalizzazioni juventine e buttato dall’Inter, la squadra più forte, per aver vissuto i mesi di febbraio e marzo snobbando il campionato a favore di coppe varie. Certo, due le ha vinte e per la terza disputerà la finale contro la squadra più forte al mondo. Dovesse vincere sarebbe una gradita sorpresa, perdere avrebbe odore di normalità. Abbiamo tre squadre nelle tre finali europee, nessuna parte con i favori del pronostico, ma spesso capita che vinca la meno gettonata. Chiedetelo ai gobbi, spesso campioni d’Europa fino alla vigilia delle gare.
La Maggica in questa giornata ha lasciato tre punti a Firenze prendendo due pappine negli ultimi minuti di una gara dove, passata in vantaggio, pareva in pieno controllo. Avesse vinto poteva sperare nella futura Champions fino all’ultima giornata. Ora deve assolutamente battere il Siviglia, forza Mou! La Fiorentina, squadra da ottavo/decimo posto, è in un periodo di grazia che potrebbe colmare il lieve divario tecnico oggi favorevole al West Ham, allez Viola! Travolgente l’Inter contro l’Atalanta. Dopo tre minuti era già in vantaggio di due reti, dopo dieci avrebbe potuto essere già avanti del doppio, pareva il derby di Champions col Milan. Il City è quasi imbattibile ma il popolo bauscia si aspetta una sorpresa da questa squadra che ha un grande centrocampo, un difensore come Acerbi che guida se stesso, la difesa alla grande e la Lula che incombe su tutti. Non è detto che possa svangare la finale, ma nemmeno il contrario. Su che se po faghela!
Partita inutile fra Lazio e Cremonese. I romani avevano già ottenuto la partecipazione alla prossima Champions, i lombardi si apprestano a ritentare la scalata dalla serie B al massimo campionato. I biancocelesti hanno fatto una passeggiatina fino a che si sono rilassati e fatti raggiungere dai grigiorossi. Poi all’ultimo minuto, quando i cremonesi erano andati più volte vicini al terzo goal, un’uscita a vuoto del loro portiere li ha costretti alla sconfitta. Anche il Napoli a Bologna è partito svogliato ma con il solito “terribile” Osimhen aveva trasformato l’incontro in una passerella, finché l’eccessiva sicurezza e le troppe sostituzioni di Spalletti hanno galvanizzato i rossoblu che, raggiunto il pareggio, hanno rischiato di vincere. Lazio e Napoli erano arrivate entrambe al doppio vantaggio.
Si sono scontrate Juve e Milan. Balza evidente che il Milan ha un gioco, ma diversi suoi protagonisti non sono certo di primo livello, i bianconeri hanno i giocatori, ma il modo di stare in campo è confusionario. Ciò va a lode di Pioli che raccoglie più del possibile e a demerito di Allegri che vive sperando nella prodezza dei buoni calciatori di cui dispone. Uno dei pochi campioni milanisti è Giroud che su un cross, che pareva velleitario di Calabria, è salito in cielo, colpendo di testa e uccellando la difesa torinese. La gara è continuata sulla falsariga di tutto il campionato: Milan che quando avanzava lo faceva a ragion veduta, gobbentruppen che scendevano senza mai dare l’impressione di poter segnare. Con questa vittoria il diavolo va in Champions, la sconfitta rende difficile la permanenza di Allegri sulla panchina bianconera per il prossimo campionato.
Manca la definizione della squadra che retrocederà assieme a Cremonese e Samp. Il Verona ha bruciato, subendo la rete del pareggio dall’Empoli dopo il novantesimo, una enorme chance di staccare lo Spezia e, siccome è probabile che la prossima giornata perderanno entrambe a Roma (giallorossi) e a Milano (rossoneri), dovranno disputare uno spareggio, perché il Lecce, unica squadra che avrebbero potuto raggiungere, ha vinto a Monza su rigore battuto al 111′ minuto dopo che i brianzoli, sbagliando il calcio dagli undici metri all’84′, si erano chiamati fuori dalla lotta per l’Europetta. Difficile capire gli dei del calcio!