Giornata 36 della Serie A. Bisogna prendere atto che, come si svolgono attualmente, i campionati rischiano di scemare di interesse molto prima della fine.

L’Inter ha vinto il campionato da un mese, le gare dopo il derby le ha giocate di malavoglia e rimpinzata di seconde linee. I giocatori, pur vincendo, fatta salva la partita col Sassuolo con i giocatori nerazzurri distrutti dai festeggiamenti, non hanno mai giocato con il coltello fra i denti. I bauscia hanno vinto perché la differenza fra la Beneamata e le altre è enorme come gioco, capacità realizzativa, tenuta difensiva. Non sarebbe il caso che si pensasse, in tutti i massimi campionati europei, ad un play off finale fra le prime quattro, naturalmente le semifinali e la finale si giocherebbero in casa di chi si è meglio piazzato al termine dell’intero torneo. Non sarebbe più interessante?



I nerazzurri a Frosinone, con almeno 6 riservisti, hanno giocato come in gatto col topo; i ciociari hanno continuato ad avanzare senza combinare nulla, gli interisti li hanno aspettati e, ad ogni ripartenza, era rete. Finalmente si è visto un Arnautovic decente e un Asllani in vena di far girare la squadra. L’errore del Frosinone è stato di presunzione. Quando si va in svantaggio con una squadra che ti è superiore, va difeso lo svantaggio cercando di rimanere in partita e sperando in un errore dell’avversario, se vai all’attacco rischi di subire la goleada. È successo al Frosinone ed al Cagliari contro i casciavit. Mi meraviglia Ranieri, un allenatore esperto come lui non può cadere in simili errori.



Grande Bologna che vincendo a Napoli si è assicurata la partecipazione alla prossima Champions. Auguri! Grazie al pareggio, di muso cortissimo, con la povera Salernitana, che proprio all’ultimo secondo ha buttato una facilissima occasione per la vittoria, la Gobba è stata raggiunta al terzo posto dai rossoblu emiliani e rischia di essere recuperata anche dall’Atalanta.

Mai vista una Juve così scassata, Allegri sta facendo della squadra torinese quanto la Schlein fa del PD, limitarsi a sopravvivere. Questa ha bisogno del campo largo, Allegri ha dovuto contare, per la certezza, dell’allargamento dei posti per le italiane in Champions. Saranno 5 per cui avanti che c’è posto.



Ha deluso la Maggica. Con De Rossi pareva lanciata a macinare tutti e invece, abbattuto il Milan in Europa League, ha perso il momento magico del rapporto con il nuovo allenatore ed è tornata ad essere la Rometta di Mou. A Bergamo la Dea l’ha asfaltata nel gioco, tecnica e forma fisica, escludendola definitivamente da ogni velleità di Champions. Ora i giallorossi devono porre attenzione, la Lazio è a un punto e rischia di superarla nella sfida per l’Europa di secondo livello. La Roma deve assolutamente cambiare passo! L’Atalanta invece, con un CdK eccezionale, giocherà, ancora una volta, nell’Europa che conta, è divenuta una habitué.