Terza di ritorno in Serie A, giorni di sorprese.

Finalmente, dopo più di due anni di improvvisazioni, abbiamo un governo. Praticamente un gruppo di salute civica guidato da un primario e non più da un infermiere. Un professore rispettato worldwide che, spero, assuma in prima e unica persona la funzione di comunicatore dell’attività di governo zittendo i diversi ministri e obbligandoli ad essere operativi e non solo impegnati ad apparire.
Tutti dentro esclusi i Fratelli d’Italia. Si sa: fratelli-coltelli. Ed ora un poco di organizzazione. Senza abbattere il virus non si combina niente; allora, licenza a chi sa produrre vaccini, nessun brevetto e tutti a lavorare per vaccinare, vaccinare, vaccinare! Non abbiamo bisogno di eroi ma di persone che facciano il proprio dovere, specialmente quelle pagate per farlo.



Alla buona sorpresa politica di sono aggiunte quelle calcistiche. Gobbi e Casciavit presi a pallonate da napoletani e spezzini.
La Juve non ha capito che se non gioca da provincialotta puntando sul contropiede può perdere contro chiunque, non ha un centrocampo adeguato a far gioco. Contro gli azzurri nel primo tempo non ha visto palla, e nella ripresa ha raffazzonato attacchi velleitari rischiando sia di prendere una seconda rete che di pareggiare. Surclassato in ogni reparto dallo Spezia, il Milan ha mostrato una carenza fisica notevole, è apparso un poco scoppiato. Italiano è stato bravissimo nell’interpretare l’incontro: pressing a tutto campo, velocità, posizionamento in campo della squadra atto a tagliare ogni rifornimento all’attacco dei diavoli che, come spesso accade, debbono ringraziare Donnarumma autore di ottimi interventi. Ibra nullo,Bennacer e Calhanoglu non pervenuti. Forse i rossoneri si sono convinti di essere un’armata invincibile, lo Spezia li ha fatti scendere dal pero.



Una pimpante Maggica in pochi minuti, con doppietta di Veretout, ha spedito l’Udinese a casa a riflettere su come sia spettacolare il gioco romano e quanta differenza ci sia fra le due squadre. Dopo un primo tempo in cui la Roma avrebbe potuto segnare almeno cinque reti, nella ripresa, come fa il gatto col topo, i capitolini hanno lasciato un poco di spazio ai friulani per poi, al termine, sparare con Pedro il colpo finale per meglio identificare l’andamento dell’incontro. Ha vinto anche la Dea contro un Cagliari che non meritava la sconfitta; ma l’Atalanta ha Muriel che, all’ultimo respiro, ha piazzato un dribbling con botta finale all’altezza del fenomeno, il Ronaldo vero.



La partita di Serie A fra Inter e Lazio è stata in parte il copione di Juve vs Roma della scorsa settimana. Conte ha mirato a lasciare che gli aquilotti facessero gioco per colpirli con micidiali contropiede. Prima parte di gara splendida di Eriksen che ha dato lezione su come si deve far filtrare il pallone per le punte. Due reti dei bauscia, una per sacrosanto rigore su Lautaro, l’altra un po’ fortunosa di Lukaku dopo un rimpallo. I biancocelesti hanno mostrato una grande gestione con ottimo palleggio a centrocampo, ma a contrastarlo hanno trovato la conosciuta foga di Barella e la sapiente regia di Brozovic cui si sono aggiunti i rientri di Perisic e Hakimi. Secondo tempo con tre minuti di adrenalina, tanto è passato dalla rete della Lazio alla travolgente galoppata di Lukaku che, travolta ogni difesa romana, ha toccato a Lautaro la palla per un facile 3-1. Il prossimo turno sarà caratterizzato dal derby de la Madunina; entrambe le milanesi potrebbero accontentarsi di un pareggio, la Juve rimarrebbe comunque staccata. L’Inter si presenta da capoclassifica di Serie A, ma nei derby la favorita è la squadra che insegue. Però non sempre la favorita vince, potrebbe essere una di queste occasioni. Comunque tutto si sta normalizzando: Inter in testa anziché il Milan, Draghi a capo del Governo invece di Giuseppi, che si sia raddrizzata la rotta?