Con l’ottava del campionato di Serie A prosegue la sfida fra le grandi che, anche con l’aiuto degli dei del calcio, sfracellano le povere contendenti settimanali.
Gobbi e Casciavit hanno vinto partite dominate solo per eventi esogeni. Il Milan, passato subito in vantaggio con l’Udinese, ha avuto il “vantaggio” di rimanere in dieci e lasciare all’Udinese l’obbligo di fare la gara, giustificando così la propria attività esclusivamente difensiva, rischiando molto e con la beffa finale del pareggio annullato ai bianconeri. La Juve, che con Motta avrebbe dovuto esprimere un gioco pimpante, ha dovuto ricorrere a un’autorete per battere la Lazio in inferiorità numerica.
Oramai è chiaro: lo scudetto sarà conteso fra Napoli, Juve, Milan e Inter. Dei biancorossoneri abbiamo detto: corto muso, un po’ di fortuna e sono stati tre punti. Per i napoletani c’è voluto anche un rigore per strappare all’Empoli quello che sarebbe stato un giusto pareggio.
Sono poi calati su Roma i bauscia per affrontare la Maggica. Dopo una partenza veemente, i campioni d’Italia sono dovuti passare a maggiore prudenza per gli infortuni di Chala e Acerbi. La partita è continuata per una mezz’ora con continui cambiamenti di fronte; uno di questi ha portato Thuram a entrare nell’area avversaria e, da regolamento, subire fallo da rigore con espulsione del romanista Cristante. Arbitro assente! Nel primo tempo bene Thuram e Pellegrini, Lautaro e Dybala non pervenuti. La ripresa è stata un leggero batti e ribatti, la Beneamata è sempre parsa controllare la gara e poco più “indirizzata” verso la vittoria, che infatti è arrivata con una ripartenza di Frattesi affiancato da Lautaro, che ricevuto il passaggio lo ha scaraventato in rete. Come tutte le meglio piazzate in classifica, anche i nerazzurri hanno vinto col golletto. Buoni i tre punti ma, ancora una volta, non si è vista né velocità nel gioco né grinta. Per i tifosi interisti va bene anche così!