Giornata 25 di Serie A, la capolista se ne va.
Juve inguardabile che ha rischiato la sconfitta con il Verona e Milan che non ne ha approfittato, anzi è stato legnato dal Monza. Ora le concorrenti sono a distanza siderale dai bauscia, lottano per il secondo posto, lo scudetto di legno.
Da sottolineare la differenza enorme di gioco fra le prime tre in classifica: la Beneamata che gioca a memoria, corre e segna, i casciavit che corrono e sanno approfittare delle giornate di buona forma di singoli giocatori, quando capita, perché in questa giornata nessuno si è salvato, i Gobbi che hanno concluso con “la Juve si è fermata con l’Empoli” il loro campionato.



Troppe volte gli uomini di Allegri hanno vinto stando chiusi in difesa e sperando nella possenza fisica per vincere negli ultimi secondi, come col Verona nell’andata e a Monza. Tutto ciò ha avuto successo finché la squadra sperava nello scudetto, ora è rimasta solo la Coppa Italia e, psicologicamente, i bianconeri si risparmiano per quella. Per la Champions hanno la certezza di rimanere nelle prime quattro per cui lottare in campionato rappresenterebbe uno sforzo inutile. Anche il Milan mira alla coppetta nell’Europa League, in campionato basta arrivare secondi al fine di andare al torneo in Arabia e incassare qualche milione, loro sperano.



L’Inter ha mostrato proprio in questa giornata di essere più interessata alla seconda stella, buttata due anni fa, che non alla Champions. Con la Salernitana, nonostante fosse a quattro giorni dallo scontro di Coppa con l’Atletico Madrid, ha messo in campo tutti i titolari. Non ce n’era bisogno, Liverani aveva già capito che lo scontro era impari e pertanto bisognava solo allenarsi, sperare di non prenderne troppe ed evitare infortuni, nessuna grinta, in tutta la gara i granata hanno fatto 5/6 falli. I nerazzurri hanno asfaltato i campani, fatto anch’essi un’amichevole di lusso, si sono divertiti e mostrato che giocatori come Carlos Augusto e Dumfries non sono riserve ma titolari aggiunti. Sommer non ha toccato pallone, sono due gare che dovrebbe pagare il biglietto d’ingresso.



Dietro alle tre grandi c’è una massa di pretendenti all’Europa che si battono nel pantano del centro classifica, in coda si preoccupa molto il Sassuolo che, con Berardi infortunato, rischia la retrocessione. Meraviglia positivamente il Bologna che sta mostrando un gioco di squadra di alta qualità che, pur non avendo grandi campioni, le permette di confrontarsi alla pari con tutte. Continua ad essere negativo il campionato del Napoli, nemmeno l’arrivo di Mazzarri, il mago di San Vincenzo, ha migliorato la situazione. In questa settimana ha faticato, e molto, per pareggiare in casa con il Genoa; ha stravolto due volte il modulo di gioco; se non rientra rapidamente Osimhen rischia di finir fuori dai giochi continentali.

A proposito di continente. Ci stiamo avvicinando alle elezioni europee, non ho ancora sentito un intervento dei nostri politici su argomenti che non siano tendenti al miglioramento dei propri consensi in Italia. Del futuro dell’Europa non parla nessuno. Ma non ci si rende conto che senza un’Europa politicamente unita si va al suicidio? Che l’Ucraina è la porta di ingresso della Russia in casa nostra?Che l’Europa non ha una proposta unitaria per impegnarsi a portare i belligeranti ad un tavolo di discussione al fine di trovare un accordo di pace?
Oramai è evidente che la Russia non riesce a vincere la guerra che ha scatenato ma anche che la controffensiva ucraina non ha alcuna possibilità di successo. Cosa aspettiamo, che la gente si ammazzi per altri due anni? Mi piacerebbe sentire cosa propongono i partiti italiani per arrivare ad una proposta europea di pace. Sarà impossibile? Spero di no, non voglio che il termine impossibile blocchi, nel mio cuore, la speranza.

Speranza di Europa si è depositata nei cuori dei tifosi della Maggica. A Frosinone si è svolta una strana partita che ha dimostrato che Lukaku, se non ha in campo il compagno Dybala capace di lanciarlo verso la porta avversaria, è come un pilone in mezzo al campo. Finché nella gara è rimasto lui i ciociari hanno avuto molte più occasioni da rete rispetto ai giallorossi. Non è certo Baldanzi che, ad oggi, può sostituire la Joya. Uscito a fine primo tempo il belga, la Roma ha potuto macinare gioco, aumentare il ritmo e asfaltare la rivale. Il vantaggio romano nel primo tempo era ingiusto, quello finale ha rispettato i valori espressi dal campo. Già abbiamo accennato al Milan, è bastato al Monza piazzare un Gagliardini qualunque su Loftus per bloccare il gioco rossonero, bravo Palladino. Oramai il diavolo deve concentrarsi sull’Europa League dove giocano le squadre di secondo livello; queste, se Giroud e Pulisic rimangono in forma, si possono battere.