La quinta giornata di Serie A parte con una sorpresa: la gobba nonostante i numerosi acquisti estivi non passa a Firenze, anzi deve ringraziare Jovic che ha buttato sul palo un rigore che, se segnato, sarebbe stato decisivo.
La Juve è partita schierando tutti i nuovi “campioni”: Bremer, Milik, Di Maria, Kostic e Paredes. L’impressione è che sommandoli non fanno, al momento, un top player. I bianconeri sono andati subito in vantaggio con Milik che ha concluso, di coscia, a rete una delle rare azioni corali juventine. Da quel momento è stata tutta Fiorentina. Sempre all’attacco con tutte le truppe: guelfi, ghibellini e renziani che si sono insediati nell’area avversaria e prima hanno pareggiato e poi cannato il citato rigore. È possibile che i pochissimi penalty fischiati contro Juve e Milan non vengano mai trasformati? Quale divinità calcistica protegge le loro reti?



Parte il derby della Madonnina con il solito folklore popolare da spalti, le squadre si studiano un po’, l’Inter è più consapevole della propria superiore forza ma i casciavit corrono come indemoniati. Grande ripartenza interista e Brozovic, che l’ha innescata, la conclude in rete. Ovazioni bauscia che durano poco perché una ca*zata di Calha fa ripartire il Milan che pareggia con Leao. Pareggio corretto fino a fine primo tempo fra due squadre che si temono e forse il risultato del momento lo sottoscriverebbero. Bene Bennacer e Leao nei diavoli, buoni Brozovic e Lautaro, che facendo paura non permette ai difensori avversari di avanzare contro la Beneamata. Nessuna invenzione degli allenatori, le squadre giocano come d’abitudine. Alla ripresa l’Inter pareva più determinata ma se non corri gli avversari ti mangiano. In un quarto d’ora il Milan, che dopo il pareggio è notevolmente cresciuto, prima con Giroud e poi con Leao si è assicurato un doppio vantaggio. L’incontro per l’Inter è diventato tutto in salita, il Milan gestiva e l’Inter subiva. Non è campionato per i nerazzurri, la vendita di Perisic è stata una cavolata da premio Nobel delle ca*zate. Inzaghi dalla disperazione butta in campo tutto il gioco d’attacco che può: qualcosa gli ritorna, segna Dzeko e Maignan è costretto ad un paio di grandi parate, una di puro istinto su Lautaro e una strepitosa su tiro del Calha che avrebbe tolto le ragnatele dall’incrocio dei pali.



La rete è parsa come avesse fulminato in positivo gli interisti. I diavoli non hanno passato per molti minuti la metà campo e Maignan ha parato come neanche Zamora sapeva fare. A questo punto i nerazzurri il pareggio lo avrebbero meritato ma quando non è giornata e anno… Poi l’ardore interista si è afflosciato, si è giochicchiato per arrivare a fine derby in Serie A per l’esultanza milanista. Le giocate dei singoli, in particolare di Leao, hanno fatto la differenza. Sta di fatto che, come lo scorso anno, le sfide dirette Inzaghi le perde in Serie A e che il portiere interista (Handanovic) è cotto, sarebbe ora di dare una chance a Onana.



È sabato sera quando si incontrano i biancocelesti e gli azzurri. Lazio vs Napoli è una classica del nostro calcio. Pochi minuti e Zaccagni con un bel destro dal limite porta avanti la Lazio. Il grande pressing dei romani mette in difficoltà i ciucci che non riescono ad organizzare una reazione. Il Napoli si sveglia alla mezz’ora, prende il sopravvento a centrocampo e comincia ad avvicinarsi all’area laziale ma pericoli nisba. Tutto ciò fino al 38′ quando su calcio
d’angolo Kim con una zuccata porta la gara in parità. Non è una partita spettacolare ma se si leggono le formazioni si può capire perché, questo è oggi il nostro campionato. Dopo il pareggio è il Napoli a fare la gara ma Provedel e i pali salvano i romani. Il Napoli macina gioco e la Lazio non può che limitarsi a contenere.

Sarri manda in campo Vecino per avere un interditore in più e qualcosa lo ottiene, il Napoli non arriva più con facilità eccessiva all’area laziale. Però continua ad attaccare, e tanto tuonò che piovve! Ktvarateccetera buca Prevedel.
Il gioco si fa un po’ duro ma qualche ammonizione fa capire ai calciatori di non fare i pirloni. Da sottolineare qualche parata di Meret che permette ai vesuviani di rimanere per una notte e assieme al Milan in testa alla classifica di Serie A. La Maggica e la Dea giocheranno con Udinese e Monza. Sono due incontri gestibili, rimarranno in testa alla classifica…